Dalla collaborazione tra la Feldi Calcio a 5 Eboli del presidente Gaetano Di Domenico e l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Massimo Cariello, è nata una nuova e suggestiva opportunità di promozione del territorio e della città di Eboli. Infatti, potendo contare sulla disponibilità logistica, amministrativa e sportiva, insieme con gli impianti, il commissario tecnico nazionale, Roberto Menichelli, e il collaboratore tecnico Alessio Musti, hanno convocato diciannove azzurri per il primo raduno della nazionale italiana di calcio a 5 rivolto ai giovani giocatori, in programma ad Eboli da lunedì 24 a giovedì 27 aprile. I convocati inizieranno il ciclo di allenamenti al Palasele di via dell’Atletica; lo stage si concluderà giovedì dopo la seduta mattutina di allenamento. «Abbracciamo con entusiasmo la rimodulazione della struttura tecnica e organizzativa nel cui contesto si inserisce il raduno di questa nazionale in Campania – ha commentato il presidente della Divisione Calcio a Cinque -. Credo fortemente che vagliando capillarmente il territorio riusciremo a far emergere nuovi atleti, soprattutto giovani, per affrontare al meglio la futura attività internazionale». Motivo di soddisfazione anche per l’Amministrazione comunale. «L’appuntamento di grande prestigio ancora una volta segnala Eboli quale città capace di garantire strutture, accoglienza e disponibilità, proiettando sempre più la città verso l’attenzione nazionale.
Un appuntamento che oltre alla città ed alle sue strutture, premia anche lo straordinario campionato della Feldi, la formazione di calcio a cinque che, sotto la guida del presidente Di Domenjco, è ormai una grande realtà dello sport nazionale», ha commentato il primo cittadino, Massimo Cariello. Regista dell’iniziativa è stato il presidente d Feldi Eboli Calcio a 5, Gaetano Di Domenico: «La nostra società è ben lieta di collaborare ad eventi di questa portata. La sinergia tra Fedi Eboli e Divisione Calcio a Cinque è completamente al servizio di ogni evoluzione o esperimento utile per migliorare l’indotto nel nostro territorio, così come in tutta Italia»