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Dimesso dall’ospedale, va in coma e muore: scatta l’inchiesta

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Muore dopo nove mesi di coma e un continuo girovagare per ospedali.  Sul caso di Manea Florea, il romeno di 62 anni vittima di un presunto caso di malasanità, la procura di Salerno, dopo la denuncia dei familiari, ha aperto un fascicolo contro ignoti.

Tutto ha inizio alle 21 del 29 giugno dello scorso anno quando l’uomo accusa un malore. La moglie di Florea Manea allerta il 118 che trasferisce il 62enne all’ospedale di Batipaglia: «Da quella sera – racconta la moglie dell’uomo ai Carabinieri nella denuncia – mio marito non si è mai più ripreso. Al Pronto soccorso, è stato sottoposto ad una Tac e gli sono stati somministrati alcuni farmaci, alle 2.48 è stato dimesso, ma non siamo mai tornati a casa insieme».

La donna spiega che il coniuge si è accasciato prima ancora di poter uscire dal presidio ospedaliero, davanti al suo sguardo incredulo e alla presenza di un’amica che era andata con loro in ospedale. Da allora il calvario in diverse strutture della regione. I familiari, che si sono rivolti agli avvocati Carmine Gallo e Veronica Masucci, intendono vederci chiaro. Ad insospettirli il fatto che la richiesta della copia della cartella clinica a Battipaglia, è rimasta ingiustificatamente inevasa.

Fiorindo, come lo chiamavano gli amici di Capaccio – è deceduto il 21 marzo scorso.

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