Hanno atteso il week end, quando il centro di aggregazione comunale sito in Via Madonna di Loreto 1 a Polla è praticamente vuoto, per forzare una porta di ingresso della struttura e fare incetta di computer, monitor e stampanti. E’ successo al centro di aggregazione comunale “Loreto Uno”. Sull’accaduto indagano i carabinieri. I fatti. Alle 9.45 di mercoledi mattina un operatore comunale si è recato nella struttura e subito dopo aver varcato la soglia d’ingresso ha notato che sia la porta principale e sia diverse ante di porte interne che si trovano al piano terra, erano aperte con evidenti segni di scasso. Si è avvicinato ed ha notato che erano state forzate dall’esterno, guardandosi intorno ha notato che altre due porte erano spalancate. C’è voluto poco per capire che c’era stato un furto. La chiamata al dirigente dell’ufficio tecnico è stata immediata. Pochi minuti dopo anche i carabinieri della stazione di Polla erano sul posto. Le attenzioni dei presenti si sono soffermate nel laboratorio di informatica. Qui, infatti, è stata fatta incetta di computer portatili, pc, monitor e stampanti. I carabinieri del nucleo operativo hanno lavorato sino a metà mattinata per eseguire i rilievi di natura scientifica, vale a dire prelievo, dagli oggetti e dalle porte, delle impronte digitali, ma anche repertamento di vari oggetti lasciati sul posto. I ladri, sono entrati da una porta al piano terra chiusa a chiave, sono andati direttamente nella sala dove vi era l’apparecchiatura di videosorveglianza, dove hanno provveduto ad asportare tutto l’impianto. Poi hanno aperto la stanza dove erano stipati tutti gli apparecchi infornatici, asportandoli in toto. Lasciando solo una fotocopiatrice. Per lasciare l’edificio i ladri, hanno utilizzato l’uscita principale con un cancello sempre aperto. Il fatto che siano stati divelte solo le porte dove vi erano le apparecchiature di valore ha da subito fatto capire che si tratta di un furto non casuale, ma perfettamente architettato, e soprattutto da chi conosceva bene il centro.
“Con profonda amarezza – hanno affermato Giuseppe Castelli e Vincenzo D’Amico dell’associazione onlus Tempo e Memoria, apprendiamo
che durante le ultime festività, ossia il ponte del 25 april,e è avvenuto presso la sede del centro di aggregazione comunale un furto di computer e monitor. L’offesa alla nostra comunità è grave non solo per il valore materiale dei computer e dei monitor asportati, ma per il fatto che di sicuro ad effettuare tale furto di sicuro sono stati soggetti che frequentano o hanno frequentato la struttura. Noi, altri condomini del centro, non ci lasceremo fermare da questi episodi sgradevoli, che consideriamo solo degli incidenti di percorso. Continuiamo il nostro cammino associativo convinti che lavorando bene anche questi episodi in costante aumento, potrebbero ridursi.” Un episodio che però risulta essere annunciato. Da mesi noi abbiamo sollecitato i funzionari nonché gli assessori del nostro comune che presso questo centro di aggregazione i frequentanti erano di dubbia provenienza e soprattutto che le finalità non erano proprio quelle associative e culturali, ma nessuno purtroppo ci ha dato ascolto. Noi più volte abbiamo sorpreso giovani, anche minori, intenti a fumare, e a bivaccare nella struttura disturbando l’operato di altre associazioni presenti. Nessuno mai ha preso alcun provvedimento. Anzi quando il sindaco ha deciso, nel mese di Gennaio del 2016, dopo l’ennesima denuncia di chiudere il centro, in tanti si sono scagliati contro, anche scrittori locali che, con i loro scritti hanno fatto da palatini facendo passare come discriminante il gesto.
Oggi dopo quanto accaduto sono, anzi siamo, perché è una opinione comune, che occorre fare pulizia e fare un censimento degli occupanti del centro poiché non è possibile vedere a tutte le ore del giorno e soprattutto della notte giovani entrare ed uscire indisturbati senza che nessuno addetto alla vigilanza si curi di ciò. Occorre censire le associazioni occupanti le varie stanze del centro, con le finalità e l’operato del percorso associativo e soprattutto censire le persone frequentanti, perché è solo in questo modo che si riuscirà a trovare referenti e responsabili, cosa che allo stato attuale risulta davvero impossibile”. Ci sono stupore e rabbia per il furto avvenuto al centro sociale. Rabbia perchè colpire un ambiente dove si fa del volontariato con delle evidenti e note difficoltà sembra particolarmente vigliacco; stupore perchè il bottino non poteva essere che quello, visto che all’interno degli uffici, oltre a quei computer non c’erano oggetti di particolare valore economico, ma tutti fondamentali per le attività del centro. I ladri hanno agito nella notte, non sforzandosi particolarmente dato che il cancello delimitante la struttura è sempre aperto e le luci sempre accese. Una volta rotta la serratura della porta d’ingresso, i ladri si sono introdotti nei locali e con un fare mirato hanno aperto prima la stanza dove c’era l’impianto di videosorveglianza che registrava tramite le telecamere poste intorno alla struttura asportando tutta l’apparecchiatura così da rendere difficile la loro individuazione e successivamente con estrema calma hanno divelto la porta della stanza che conteneva l’apparecchiatura ed l’hanno asportata. Quindi solo gente che sapeva poteva fare ciò. Nessun altro ufficio è stato violato. La fortuna è che l’altra ala del centro è dotata di un altro impianto di videosorveglianza e di sistema di allarme autonomo. Non è possibile che se la prendano anche con una struttura dove si cerca di aiutare e fare del bene alla gente. Questi episodi tolgono la voglia di andare avanti nelle attività, ma noi non ci facciamo intimorire e scoraggiare”. Ora al vaglio le immagini delle telecamere di abitazioni vicine con la speranza di individuare i colpevoli.