Allo stesso modo, è intollerabile che ricollocare un funzionario nel suo ruolo naturale dal punto di vista professionale, quello per il quale era stato chiamato in Municipio, venga etichettato come “confinamento”, quasi che la normalità fosse da respingere in favore dell’emergenza». L’esposto presentato riguarda il mancato pagamento di sanzioni al codice della strada, soprattutto, per quasi 200mila euro. Tutto si spiega sulla base del decreto sviluppo che, nel 2011, costrinse i Comuni a non iscrivere ai ruoli Equitalia le sanzioni, imponendo l’affidamento della riscossione a società specializzate. Alla fine del 2011 il ruolo per i primi sei mesi fu iscritto, ma dall’1 gennaio 2012 divenne concreto il decreto e le sanzioni non furono più comunicate ad Equitalia, fino all’affidamento della riscossione, firmato dall’ex commissario prefettizio alla Soget nel 2014. Quindi l’anno orribile c’è stato, ma non riguarda il 2011, quanto il 2014, quando le sanzioni non erano ancora scadute, ma non si fecero gli atti per incassare, con responsabilità che sono tutte da accertare. Così come è da accertare il motivo per il quale non sono stati richiesti i pagamenti per sanzioni non relative ad infrazioni al codice della strada