Nelle ore successive il video è stato diffuso attraverso Facebook e WhatsApp, diventando virale. Le presunte vittime della diffamazione lo hanno scoperto alcune settimane dopo sporgendo querela. La donna, difesa dall’avvocato Nicola Quaranta, sarebbe stata costretta anche a cambiare città a causa di «centinaia di messaggi ingiuriosi» ricevuti in chat e per strada.
Dopo la denuncia presentata dal marito traditore e dalla sua giovane amante, la Procura di Bari ha aperto un fascicolo per diffamazione iscrivendo nel registro degli indagati il parente della moglie tradita, colui cioè che avrebbe materialmente realizzato il video, e l’ex compagno della donna che non aveva accettato la fine della loro relazione, accusato di aver poi diffuso il vide in rete.
L’indagine è coordinata dal pm Savina Toscani che nei giorni scorsi ha conferito un incarico tecnico ad un consulente informatico per estrarre i dati dal cellulare con il quale è stato girato il video e accertare l’origine della diffusione dello stesso sui social media.
Fonte IlMattino.it