“Le possibilità assistenziali – si legge in una nota – sono andate peggiorando a seguito anche di provvedimenti-dimissioni emessi dal Commissario governativo Joseph Polimeni pochi giorni prima delle sue dimissioni; ci riferiamo alla circolare, con la quale si poneva divieto di reclutamento di medici specialisti ambulatoriali impiegati a supporto delle attività di alcuni reparti ospedalieri, in particolare circa 100 unità nell’A.O.U. di Salerno, con scadenza del contratto imminente (la maggior parte nel mese di maggio).
Questa continua ed oggi improcrastinabile necessità di personale, assolutamente necessario per continuare la erogazione dei servizi con una sufficiente qualità e sicurezza, viene affrontata dai Direttori Generali delle diverse Aziende Sanitarie e ASL della nostra Regione con disparità interpretativa sulle modalità attuative, disparità favorita da un vuoto direzionale nella Sanità regionale: la nomina della nuova figura commissariale, richiesta per le vie istituzionali e reclamata a gran voce da tutte le forze sindacali e gestionali. Eppure la legislazione oggi in essere consente la soluzione più rapida e razionale nella nomina al Presidente della Regione, che potrebbe assicurare razionalizzazione nella azione politica e tecnica della fase attuativa del piano sanitario regionale.
Ci avviciniamo a tappe forzate, con carenza di personale medico e infermieristico, sempre più evidente e sempre più stanco, in un regime persistente di blocco quasi totale di assunzioni a fronte del corretto e necessario rispetto delle disposizioni europee sull’orario di lavoro, al periodo estivo, in cui bisognerà erogare un livello di assistenza maggiore, più pronto, più estensivo peraltro in una condizione gestionale e strutturale non ancora adeguate al disegno assistenziale tracciato negli atti aziendali approvati.
Occorre assolutamente procedere a un tavolo di concertazione tra governo regionale e governo centrale, che porti alla regolarizzazione dei ruoli istituzionali previsti in una Regione commissariata, perché è conditio sine qua non, si possa procedere ad atti concreti e giuridicamente validi per una “messa in sicurezza “ dell’assistenza sanitaria regionale, che certamente richiederà la piena e convinta partecipazione dei medici e di tutte le altre figure sanitarie, che da sempre hanno dimostrato e stanno dimostrando senso di responsabilità e grande solidarietà verso chi soffre.
Gli Ordini dei Medici e Odontoiatri della Regione Campania, come da tempo dichiarato, sono disponibili a impegnarsi nel sostegno a questa linea programmatica, nella consapevolezza che lo sforzo congiunto delle diverse Istituzioni, che concorrono alla gestione di una “buona “ sanità, sia un dovere nel rispetto di un diritto costituzionale del cittadino”.