Sarebbero i guidatori più spericolati, almeno secondo l’analisi che pone a confronto il comportamento al volante in undici paesi dell’Unione Europea.
Purtroppo il responso pare sia inappellabile, addirittura più di un quarto degli intervistati (27%) ritiene che quelli italiani siano i conducenti meno responsabile.
Da quattro anni un gruppo di ricercatori conduce l’analisi secondo la quale, con un ampio distacco, al secondo posto, ci sono gli automobilisti della Grecia (18%) al terzo, quelli della Polonia (16%).
Li seguono, nell’ordine, gli spagnoli ed i francesi, appaiati all’8% sulla scarsa affidabilità. Gli svedesi, viceversa, secondo gli intervistati, risultano essere i più responsabili alla guida (38%).
Quello sull’automobilista italiano appare come un giudizio impietoso, ma è confermato da dati preoccupanti; infatti, il 40% confessa di telefonare senza il vivavoce mentre guida a fronte di un 32% della media europea. Il 32% ammette persino di scrivere o leggere messaggi o posta elettronica (+8% ). La disattenzione è la principale causa degli incidenti mortali.
In base alla ricerca della Fondazione Vinci, sarebbe anche da riscrivere il galateo dell’automobilista. Il 65% degli italiani, ma anche il 54% degli europei, riconosce di insultare saltuariamente altri automobilisti. Gli italiani svettano nell’autostima, nonostante qui da anni si registrino uno dei numeri più alti di vittime. Infatti, l’80% si ritiene attento al volante, 6 punti in più rispetto alla media.
Tuttavia, il nostro Paese un primato positivo lo registra, secondo la fondazione “Solo il 31%, contro il 36% europeo, ammette di mettersi al volante anche se molto stanco, mentre il sonnellino durante il percorso è praticato dal 72% degli italiani (60% in Europa)”.
Gli automobilisti italiani ritengono, molto più di tutti gli altri che abitualmente circolano sulle strade del vecchio continente, che la sonnolenza sia una delle cause principali di incidenti mortali in autostrada.
Purtroppo per noi automobilisti italiani diventa sempre più la sanzione e non l’autodisciplina lo spartiacque; così è stato per la cintura di sicurezza e per i limiti di velocità, così certamente sarà non appena si intensificheranno, come annunciato, i controlli per l’uso del telefonino alla guida.
C’è però da dire che taluni comuni dell’intero Stivale si distinguono puntualmente per eccesso di zelo nella azione repressiva (vedi autovelox). Sarà mica perché perseguire chi è al volante rappresenta sempre più una “alternativa” utile a rimpinguare i propri bilanci?
Rispetto delle regole, maggiore giudizio da parte di ognuno, senso civico, campagne di sensibilizzazione periodiche – a partire, come un tempo, dalla scuola elementare – sarebbero probabilmente, strumenti più efficaci ed utili per tutti.
editoriale a cura di Tony Ardito, giornalista
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