Lo scrive il quotidiano Le Cronache oggi in edicola che riporta anche la notizia di una vincita corposa nei giorni scorsi a Salerno
Nel 2016 si è giocato di più in Lombardia, poi in Campania ed in Puglia. Secondo “Repubblica” sarebbero circa 38.000 gli italiani che ancora “inseguono il mito della schedina”. Nata nel 1946, costava 30 lire: lo slogan, infatti, era “tentate la fortuna al costo di un vermouth”.
Adesso si stenta a trovarla nei tabacchi e il Totocalcio, un gioco “giocato” trent’anni fa da tutti gli italiani, scivola, sempre più, nel ricordo. Una schedina, minimo due colonne, si può ancora trovare in alcune tabaccherie salernitane e costa un euro. Solitamente, però, alla domanda “Si gioca, qui, al Totocalcio?” la risposta è un “no”. Secco, diretto, impassibile, senza un minimo di rimpianto per il passato glorioso che fu.
Uno dei titolari del tabacchi di Piazza Monsignor Grasso Giovanni Tedesco, ha riferito che “si gioca ancora al Totocalcio ma poco, solo due o tre persone”. Gli aficionados sono, per lo più, in là con gli anni, nostalgici ancora legati a quello che prima “era l’unico gioco” mentre “i giovani sono più portati per le scommesse”.
“Giochiamo massimo 30 € a settimana riferisce il signor Tedesco- Di tanto in tanto ci sono anche delle vincite ma essendo in pochi a comprare la schedina sono poche anche le vincite. È un gioco non molto giocato”. “Chi gioca ancora al Totocalcio sono per lo più anziani legati alla loro adolescenza- hanno dichiarato al bar “Hilton”- C’è un cliente, ad esempio, attaccato alla tradizione di un tempo, che gioca solo al Totocalcio.
Non c’è stata, però, nessuna vincita”. Ecco un’interessante riflessione delle ragazze del bar “Hilton”, chiaro segno del cambiamento dei tempi: “le nuove giocate sono completamente diverse. Adesso chi scommette e spende dei soldi vuole sapere quanto vincerà. Questo, con la vecchia schedina, non era possibile”. Si tentava la sorte, un tempo.
Adesso, invece, anche nel gioco, conoscere in anticipo il quantum della vittoria sembra fondamen tale. Al centro di Salerno, invece, sembra ci sia ancora un po’ di vitalità per questo “vecchio” gioco. Il titolare del “BetterCafè” di Via Roma, Gennaro Sica, ha dichiarato che “il totocalcio sta veramente scomparendo”.
Tuttavia un gruppo di appassionati “di una generazione diversa dalla mia e sconosciuta ai più giovani” c’è… e vince anche. “Qui rompiamo la media nazionale perché qualcosa si fa ancora. Un gruppetto di amici, una decina di persone circa, gioca ancora spesso: vengono tutti insieme per il Totocalcio, si conoscono da tempo.
Qualche settimana fa hanno vinto 20.000 €” ha riferito, orgoglioso, Gennaro. “Quando la schedina del Totocalcio ha iniziato a convivere con le scommesse sportive legali secondo un processo naturale ha imboccato la strada di un naturale ridimensionamento”, ha dichiarato il direttore Rapporti istituzionali del Gruppo Sisal, Giovanni Emilio Maggi. Si sta, quindi, valutando un “ripensamento della formula” che potrebbe favorire l’ipotesi di un rilancio. D’altronde, ha riferito Maggi, “il Totocalcio
Fonte Le Cronache