– Sono di maggio
Dice.
Faccio un’espressione tenera di disapprovazione.
Mi risponde con una carezza che mi ricorda mio padre e gli anni in cui lo provocavo per aver un’attenzione.
Ne ha 60. Penso.
Poi si porta le mani dietro la schiena.
Ha voglia di andar al mare, mangiar l’estate.
Ed è novembre.
Ne ha 10. Mi correggo.
– Andiamo al mare?
Ma tentenno. Ho paura o non mi si abbandonare?
Lui si volta.
Un passo.
Due.
Al tre si gira verso di me. Mi guarda, ma non dice nulla.
Sa che le parole possono turbare l’aria, un momento che può esser dimenticato ma anche ricordato.
– Allora?
E ride.
Ne ha 15.
Con la sua fame di vita, coi suoi disequilibri. Oltre.
È già al di là.
Al di là della folle linea che separa i folli dai non.
Anzi, i vivi dai non.
Lui è più vivo di me.
– Come ti chiami?
– Non importa. I nomi servono per legare.
Faccio due passi e lo raggiungo.
– Hai fame d’estate?
Incalza.
– Non so …
Mi incupisco
E mi pare, ora, anche lui.
Ha 90 anni. Mi sorprendo.
Sono i miei?
Si passa una mano tra i capelli.
Ha Lo sguardo basso, coi piedi smuove piccoli sassi immaginari.
Ora granelli.
Ora macigni.
– Ecco, ho sete di cose buone. Come di cielo.
L’ho detto.
Arrossisco.
E mi invento sassolini da scovare.
Lui solleva lo sguardo. Finalmente ride. D’improvviso si fa serio.
– Ah! È sete!
È appena nato.
O son rinata io.
Fatima Mutarelli
Mail: valelapennasi@gmail.com
Fb: Fatima Mutarelli (ragazza alla finestra)
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