L’iniziativa, che prende il nome di progetto ‘HEPAR’, è organizzata da Improve con il supporto incondizionato di AbbVie ed il patrocinio dell’Associazione EpaC Onlus con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione, offrire consigli utili ed effettuare un rapido screening salva-fegato.
Il test della saliva sarà effettuato presso i gazebo allestiti nelle piazze di Aversa, Battipaglia e Avellino da operatori sanitari esperti e fornirà un risultato entro pochi minuti. Gli specialisti dei Centri di riferimento saranno a disposizione per eventuali dubbi o domande e sarà distribuito materiale informativo sull’epatite C.
I gazebo saranno presenti dalle ore 9:30 alle 18:30 sabato 6 maggio ad AVERSA, in Piazza Municipio, e BATTIPAGLIA, in Piazza Amendola; sabato 13 maggio ad AVELLINO, in Corso Vittorio Emanuele (altezza Villa Comunale).
“L’epatite C ha un’alta prevalenza in Campania – dichiara Massimiliano Conforti, Vice Presidente Associazione EpaC Onlus – La nostra Regione è ai primi posti in Italia con oltre 30.000 casi diagnosticati, in base alla nostra ricerca condotta nel 2015, e risulta la seconda regione d’Italia, dopo la Lombardia, in quanto a pazienti in trattamento, oltre a un numero ancora non ben definito di persone che ignorano di avere l’infezione.
Chi contrae l’infezione, infatti, non presenta sintomi o segni evidenti della malattia anche per molti anni. Con il progetto Hepar vogliamo portare nelle piazze la possibilità di effettuare uno screening gratuito, semplice e mirato a tutti coloro che hanno il dubbio di essere venuti a contatto con il virus HCV.
Bisogna superare il concetto il paziente è tale quando sta male, con l’epatite C bisogna giocare d’anticipo: diagnosticare tempestivamente e curare adeguatamente oggi è possibile”.
Il virus dell’epatite C si trasmette principalmente attraverso il sangue. Oggi le trasfusioni sono sicure, mentre rimane possibile la trasmissione causata dallo scambio di aghi e siringhe per l’uso di droga endovena, la trasmissione causata da alcuni strumenti medici non sterilizzati correttamente, la trasmissione sessuale ed alcunitrattamenti estetici come il tatuaggio, il piercing, la manicure ma anche il laser o i filler. Possono essere a rischio di esposizione anche i familiari di persone con epatite C e il personale sanitario.
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