“Carpi” diem, cogli il giorno. Non c’è alternativa, è l’ultima, anzi l’ultimissima occasione utile. Perché se non vince sabato a Carpi la Salernitana deve dire addio ai playoff. Un sogno accarezzato nelle ultime settimane dopo una rimonta importante. Due mesi fa a ridosso della zona playout, oggi a quattro punti dagli spareggi promozione. E la distanza dall’ottavo posto poteva essere più corta o addirittura annullata.
Bastava fare qualcosa in più dei due punti raccolti nelle ultime tre giornate. Ha pesato il calo di rendimento dopo i 17 punti conquistati nelle precedenti 8 gare. Una media di oltre due punti a partita che aveva rilanciato la Salernitana.
Non bisogna, però, dimenticare che dopo le due sconfitte con Trapani e Spal si parlava solo di salvezza. Una volta raggiunto l’obiettivo con abbondante anticipo, i granata hanno rallentato. Certo non volutamente ma ci può stare un calo dopo aver speso tante energie, fisiche e mentali, per la rimonta.
Ora la Salernitana deve affrontare al massimo la gara di Carpi con gli strascichi di quella persa col Frosinone. Non ci sarannoMinala e Vitale, fermati entrambi per un turno dal giudice sportivo. Squalificati anche Angelo Fabiani fino al 30 giugno e il team manager Avallone fino all’8 maggio. Pronto il ricorso per dimostrare che il diggì non ha spinto l’arbitro alla fine del primo tempo.
A tre giornate dalla fine la Salernitana non deve fare più calcoli. Dovrebbe vincerle tutte e sperare che le altre rallentino. Ha ragione Bollini quando dice che “il destino non dipende più solo da noi”. Ecco perché bisogna ricavare il massimo contro una diretta concorrente come il Carpi. Bisogna cogliere l’attimo. Sperando che questo non sfugga, insieme al sogno dei playoff.
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