Abbiamo deciso di impugnare il sequestro per affermare un principio: non può essere limitata la libertà di espressione di nessun individuo, seppur indagato.
Il dott. Aliberti e la moglie Monica Paolino hanno consegnato spontaneamente i propri cellulari senza necessità di procedere ad alcuna perquisizione poiché nulla hanno da nascondere.
Tuttavia, il sequestro è stato esteso al di là di quanto consentito dalla legge, così come affermato dallo stesso Tribunale del Riesame.
Si esprime il massimo rispetto per la stampa che ha il diritto-dovere di informare circa una vicenda di interesse pubblico ma, al contempo, si auspica maggiore cautela ed approfondimento poiché spesso, in Italia, le incriminazioni vengono amplificate e ricordate più delle successive assoluzioni, che sono tutt’altro che rare.
In ogni caso, ci auguriamo una rapida celebrazione del processo, con la partecipazione del Dott.Aliberti da uomo libero, stigmatizzando il ricorso allo strumento cautelare per una vicenda che, al più, appare meramente indiziaria. Lo afferma in una nota l’Avvocato Silverio Sica legale di Pasquale Aliberti
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