In questo momento non ci sono cose che mi lasciano pensare di andare via.
Poi bisognerebbe entrare nella testa della società e dei giocatori, perché sappiamo che in Europa ci sono sei-sette società che hanno possibilità economica nettamente superiori agli altri e nei loro confronti diventa difficile trattenere i giocatori”.
Il progetto, per Sarri, non finisce necessariamente con lo scudetto: “II progetto finisce con la fine del ciclo che ha a che fare con l’età anagrafica di un gruppo di calciatori. Poi in questo ciclo cercheremo di fare tutti i risultati possibili, sognando anche lo scudetto che non possiamo programmare ma sognare”.
Sul presente, il tecnico toscano, che ha ringraziato i tifosi della Curva B che gli hanno dedicato un grande striscione definendolo “fuoriclasse” e chiedendo per lui “il pallone d’oro”, è meno sorridente di quanto ci si aspetti: “Abbiamo qualità – dice – ma la mentalità deve crescere, perché non possiamo prendere gol al 93′ mentre controlliamo la gara”. Sarri sottolinea che la squadra è stata “a tratti leziosa”, un rischio perché prima o poi regaleremo gol anche con la partita in bilico”.
E chiude con una battuta sul secondo posto: “Se la Roma le vince tutte non ci resta che dargli la mano e dirgli bravi”. L’allenatore del Cagliari Massimo Rastrelli è netto nell’analisi: “Il Napoli – spiega – ha costretto la Juventus e il Real Madrid a fare partite qui simili alle nostre, quindi so che i ragazzi hanno dato tutto contro contro una squadra che ha un gran gioco e va a una velocità impressionante”.
A far saltare i piani di Rastrelli è stato due volte Mertens: “Prendere gol dopo un minuto – spiega il tecnico del Cagliari – ha cambiato tutto ma non potevamo scoprirci altrimenti ci avrebbero fatto a fettine”. Con la salvezza ormai in tasca, Rastrelli pensa al futuro : “Ho sensazioni positive – dice – ma non ci sono stati ancora incontri con la società. Io qui ho fatto due anni importanti e mi piacerebbe continuare questo progetto”.