Noto anche come Mbah Ghoto, era nato sull’isola di Giava il 31 dicembre 1870; per capirci, l’anno in cui in Europa si combatteva la guerra franco-prussiana.
Al funerale, celebrato la scorsa settimana, si cercava di capire come il “giovanotto”, che solo due giorni prima di assurgere a miglior vita si aggirava a piedi da solo, fosse potuto arrivare alla veneranda età di quasi un secolo e mezzo.
Un primato che lo renderebbe chiaramente l’uomo più anziano di cui mai si è avuta notizia. Fumatore incallito, sopravvissuto a quattro mogli, 10 fratelli ed a tutti i suoi figli, Ghoto – non molto tempo fa – dichiarò alla Bbc che il suo segreto si chiamava, manco a dirlo, pazienza.
Il 15 aprile all’età di 117 anni e mezzo, nella sua casa di Verbania, si spegneva Emma Morano. Quinta nella classifica di tutti i tempi, era la persona registrata più anziana vivente al mondo. Oggi, con i suoi 117 anni, la persona in vita più longeva, risulta essere Violet Brown, una donna giamaicana, nata il 10 marzo del 1900.
Noi, comuni mortali, classifichiamo questi come fenomeni o eccezioni, ma per la scienza non è lo stesso. Alla Stanford University dei genetisti hanno dimostrato che per vivere più a lungo si possono ad esempio allungare i telomeri: le estremità dei cromosomi che proteggono il DNA. Per ora è solo un esperimento su colture cellulari, domani chissà.
Di fatto, chi nasce oggi può già contare su un budget di vita di cent’anni, tant’è che i geriatri sono costretti a inventare nuovi termini quali “preanziano” per chi ha una età compresa fra i 65 ed i 75 anni, solo dopo inizierebbe la vecchiaia.
Nelle “zone blu” del pianeta – aree dove una percentuale più alta della popolazione vive incredibilmente a lungo – ovvero la Barbagia e l’Ogliastra in Sardegna; l’isola di Ikaria, in Grecia; le isole di Okinawa in Giappone; la penisola di Nicoya in Costarica e Loma Linda, in California – nella comunità cristiana degli “Avventisti del settimo giorno” – si verrebbe considerati davvero vecchi solo dopo aver spento la candelina secolare.
Gli scienziati hanno messo in correlazione la genetica e l’ambiente con l’alimentazione e lo stile di vita tra le cause principali della longevità.
Se vivere tanto a lungo, oltre ad un record, possa o no rappresentare anche un vantaggio naturalmente dipende e molto dalla qualità della vita che si ha la fortuna di avere.
editoriale a cura di Tony Ardito, giornalista