100/100: è questo il punteggio, un unicum nella storia dei corsi di
ALMA dedicati all’Arte Bianca, con cui la genovese
Elisa Amodio ha superato l’esame finale della XXV edizione del
Corso Superiore di Pasticceria. Nativa di Chiavari, 23 anni, la Amodio ha perfezionato le conoscenze e le competenze acquisite alla Scuola Internazionale di Cucina Italiana nei tre mesi di stage svolti presso la “
Acherer Patisserie. Blumen” di Brunico (Bolzano), al servizio del pastry chef
Andreas Acherer. Ad attribuire ancora più valore all’exploit della Amodio è la composizione della
commissione d’esame che ha valutato i candidati: spiccavano le presenze di un Maestro come
Gino Fabbri; dello chef
Felice Venanzi, di “
Gruè”, Roma, fresco del titolo di “Pasticcere Emergente” attribuitogli dalla Guida “
Pasticceri & Pasticcerie 2017” del Gambero Rosso; dello chef
Lucca Cantarin, Pasticceria “
Marisa”, ad Arsego di San Giorgio delle Pertiche (Padova), medaglia di bronzo alla Coupe du Monde de la Pâtisserie 2013; dello chef
Giovanni Pina, Pasticceria “
Pina”, di Trescore Balneario (Bergamo); del giornalista e critico enogastronomico
Andrea Grignaffini.
Insieme a Elisa Amodio, la XXV edizione del Corso Superiore di Pasticceria promosso da ALMA ha visto diplomarsi 45 studenti, provenienti da tutt’Italia. Tra loro due ragazzi salernitani, Laura Avallone, 21 anni, di Salerno, e Vincenzo Pepe, 25 anni, di Auletta. Dopo un percorso formativo della durata di sette mesi, questi diplomati – 28 ragazze e 17 ragazzi – si possono ora fregiare dell’agognato titolo di Professionista di Pasticceria Italiana: un eccellente biglietto da visita per affrontare il futuro lavorativo.
Un concetto ribadito dal Presidente di ALMA Enzo Malanca: «Sono diversi i diplomati della XXV edizione del Corso Superiore di Pasticceria che hanno già ricevuto una proposta di lavoro: nel complesso, il livello occupazionale nei primi sei mesi dall’uscita della Scuola supera l’80%. Un dato che ci rende orgogliosi, perché la missione educativa di ALMA consiste nel formare professionisti e nel facilitarne l’effettivo ingresso nel mondo del lavoro».
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