A dirlo l’ex presidente della Salernitana Aniello Aliberti con cui i granata hanno fatto 9 campionati di B ed uno di A ma vissuto anche il primo fallimento per questioni ancora poco chiare (ricapitalizzazione fatta e non servita a nulla e perdita del parco giocatori che aveva un valore e che avrebbe permesso di ripianare le perdite). Il passato è alle spalle. Oggi la Salernitana è guidata da Mezzaroma e Lotito che all’epoca dei fatti riuscì ad ottenere una mega rateizzazione per la sua Lazio negata poi alla Salernitana di Aliberti
In una intervista al quotidiano Il Mattino oggi in edicola l’ex patron granata commenta così l’intenzione di Lotito di Guidare la serie B: “Di sicuro è molto difficile che un imprenditore possa gestire in prima persona tutto, poi la storia dice che nessun salernitano è disposto a rilevarla. L’unica cosa che posso consigliare a Lotito è quella di lasciare la Lazio e tenersi stretta la Salernitana, la passione dei quarantamila dell’Arechi credo che sia molto differente.
È un personaggio ben inserito nei meccanismi del calcio nazionale, darebbe un apporto consistente anche perché è una persona capace e sicuramente appoggiato da diversi esponenti di spessore. Bisogna solo capire se i presidenti di serie B sono disposti ad affidargli questo ruolo,ma se è arrivato a questo punto penso abbia in parte delle certezze. Non credo voglia esporsi a brutte figure”, la risposta di Aliberti. Che poi esprime un giudizio su Marco Mezzaroma, ipoteticamente unico proprietario se Lotito venisse eletto e abbandonasse il suo 50% del club:
“Non lo conosco personalmente, mi dicono sia un’ottima persona. In più fa parte di una famiglia importante, per cui i mezzi economici per fare la B o anche la serie A, cosa che mi auguro, non dovrebbero rappresentare un problema. Bilancio gestione romana? Positivo, le promozioni sono state diverse e e risultati sono sotto gli occhi di tutti. Nulla da dire, soprattutto tenendo conto delle problematiche che viveva la Salernitana prima del loro arrivo. Tornare? Nella vita mai dire mai. I cavalli di ritorno non sono mai buoni ma di certo ho voglia, passione e in più il calcio mi piace sempre tanto. Il rammarico è che nel 2005 mi fermarono ingiustamente, “rubandomi” quella che all’epoca era davvero una gran bella macchina”.