Alla donna 46enne che si trovava alla guida della Volkswagen Tiguan contro cui ha impattato lo scooter della ragazza erano stati ritirati il telefono cellulare e la patente dagli agenti della Polizia municipale. Atti di rito nei confronti della donna, indagata per omicidio colposo.
Tuttavia, al contrario della patente di guida che si trova all’interno del fascicolo delle indagini (coordinate dal pm Cantarella), il telefono cellulare sarebbe stato restituito alla donna, poco dopo. La Polizia municipale non ha operato la restituzione del telefonino per scelta propria, ma per ordini superiori, giunti direttamente – secondo quanto si apprende – dal pubblico ministero che coordina l’inchiesta.
Una scelta singolare, giacché dal cellulare si possono rivelare informazioni utili alle indagini, tra cui l’utilizzo che eventualmente ne stava facendo la donna alla guida. Il cellulare del conducente (o dei conducenti) di veicoli viene sempre ritirato dalle forze dell’ordine in caso di incidenti gravi.
Gli apparecchi vengono visionati per capire se, al momento dell’impatto, questi venivano utilizzati per qualsiasi motivo. Senza visionare il telefonino, gli inquirenti non possono stabilire se la 46enne stava – eventualmente – scrivendo un messaggio o guardando un video musicale su YouTube, tanto per fare qualche esempio. Particolari non di poco conto per stabilire la dinamica esatta dell’incidente.
Intanto, la Polizia municipale ha acquisito un filmato nel quale si intravedono alcune immagini dello scontro che è costato la vita alla 19enne Maria Rosaria Santese. Pare che le immagini siano state registrate dal sistema di videosorveglianza di un’azienda della zona.
Fonte OcchiodiSalerno.it
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