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La scienza mette sotto esame i rimedi dei nonni (di Tony Ardito)

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Il Pediatric Academic Societies Meeting di San Francisco ha presentato i risultati di una ricerca per la quale sono state analizzate diverse pratiche applicate alla “care” dei bambini, tradizionalmente considerate efficaci, smentendone i presunti benefici e sottolineando la pericolosità di alcune convinzioni.

A New York, il team di Andrew Adesman, responsabile della Pediatria dello Sviluppo al Cohen Children’s Medical Center di New Hyde Park, ha valutato il comportamento di circa 800 nonni che si occupano della crescita di almeno un bambino.

Da sempre, spesso si ricorre alla sapienza ed alla saggezza dei nonni per rimediare a piccoli acciacchi o problemi di salute, ahimè non sempre appropriati. Non a caso nel tempo la scienza ha bocciato taluni empirismi, quali il burro sulle ustioni per non avvertire dolore.

“Il numero di bambini cresciuti principalmente dai nonni è aumentato. Come pediatri noi vogliamo che i bambini siano nelle mani migliori possibili e che la loro salute sia la migliore possibile, così i miti generazionali sono una delle aree cui ci siamo dedicati nell’occuparci del tema dei bambini allevati dai nonni”. Il professor Andetrson ha così riassunto le motivazioni che lo hanno indotto a condurre una tale indagine.

Dal questionario proposto su una serie di rimedi comuni – considerati inefficaci – sono emerse convinzioni  talvolta non pericolose – ad esempio non far mangiare latticini a un bambino con la diarrea – ed altre preoccupanti.

E’ ancora alta infatti, ben il 44%, la percentuale dei nonni che raccomanda bagni di ghiaccio per far calare una febbre alta; viceversa i medici lo scongiurano anche perché un simile rimedio può causare ipotermia. L’American Academy of Pediatrics – e naturalmente non solo – consiglia dunque bagni tiepidi.

Il 25% circa degli anziani non sa che la posizione ideale per far dormire un poppante  e scongiurare il rischio di sindrome da morte in culla non è a pancia in giù, bensì sulla schiena: gli studiosi affermano che da circa 20 anni che si è scoperto che è molto più sicuro.

Oltre ad assumere valore scientifico, lo scopo di studi del genere è peraltro finalizzato ad aiutare i nonni, che sono e restano una risorsa e un riferimento preziosi, e naturalmente a educare e aggiornare i genitori.

Una corretta informazione consente agli uni e agli altri di acquisire una maggiore sicurezza e ulteriore consapevolezza dell’importante ruolo che essi svolgono nelle varie fasi della crescita di un bambino.

editoriale a cura di Tony Ardito, giornalista

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