Muore dopo litigio con il marito, arrestato 55enne nel salernitano

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Questa mattina, i Carabinieri della Compagnia di Agropoli (SA) hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere – emessa dal GIP del Tribunale di Vallo della Lucania (SA) – nei confronti di Liberato Miccoli, un pensionato delle Ferrovie, 55enne di Castellabate un ritenuto responsabile della morte della moglie avvenuta nel dicembre 2015.

La donna di 49 anni, di Castellabate, morì dopo sette mesi di agonia nell’ospedale di Telese Terme, in provincia di Benevento. I fatti relativi al litigio risalgono al 20 maggio del 2015 quando in un primo momento si ipotizzò un incidente domestico. Ed invece, Angela Della Torre, quel maledetto giorno, avrebbe litigato per l’ennesima volta con il marito. La lite probabilmente nata per motivi di gelosia da parte dell’uomo, si sarebbe conclusa con la spinta ai danni della malcapitata che sarebbe caduta e avrebbe battuto la testa. Ricoverata d’urgenza per emorragia cerebrale mori a fine dicembre del 2015. La versione del marito non convinse e dopo diverse indagini oggi sono scattate le manette ai polsi del 55enne.

Fu l’autopsia a delineare le violenze subite dalla donna. É emerso che avesse numerose fratture e botte al capo. Nell’ultima lite, poi, il marito aveva più volte sbattuto la testa della moglie contro un muro, provocandole gravissime lesioni che poi sono risultate fatali. Al momento della brutale aggressione in casa non vi era nessuno. La coppia aveva quattro figli, tre maggiorenni e una bambina, l’unica che ancora viveva con i familiari. I militari, all’epoca dei fatti, ascoltarono anche la mamma della signora, la quale, però, dichiarò di trovarsi fuori casa e di non aver sentito nulla.

Nel corso delle indagini, comunque, è emerso che in paese molti sapessero delle violenze che la donna subiva, anche se a carico del marito non risultava alcuna denuncia. Sembra anche che alcuni familiari della donna (a quanto pare non i figli) fossero a conoscenza di come fossero realmente andate le cose quel 20 maggio, ma avessero deciso di mantenere un atteggiamento omertoso. Non risulta, in tal senso, però, alcun indagato, in quanto non vi era alcun testimone al momento dell’aggressione che ha portato alla morte della donna.

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