Ad attendere il feretro tra gli altri, il rettore dell’Università, Aurelio Tommasetti , una delegazione dei docenti della facoltà di Ingegneria, i rappresentati del senato accademico, le associazioni studentesche, una delegazione di studenti universitari giunta da Fisciano a bordo dei bus messi a disposizione dall’ateneo, il sindaco di Campagna, Roberto Monaco, e molti commercianti di via Silvio Baratta, a Salerno, la strada dove i genitori del 19enne hanno una attività commerciale
«Gianluca era un ragazzo buono – ha detto don Carlo Magna che assieme a don Antonio Ragone ha officiare il rito funebre -. Viveva pianamente la sua dimensione familiare fatta di garbo e signorilità; e poi le sue amicizie, proiettate verso il futuro e la costruzione del domani; quindi l’università, con la gioia, l’entusiasmo e la speranza, ed anche qui Gianluca si è distinto aiutando gli altri».
«La società di oggi dà segnali difficili e forti e i più sensibili captano più degli altri questi segnali. Un secondo, però, non può cancellare tutto ciò che Gianluca è stato ed ha vissuto. Ora resta un vuoto che potrà essere colmato solo con la fede».
Vanno avanti le indagini intanto per stabilire il perchè di quel gesto. Si cercherà di capire se davvero la dislessia e quella difficoltà nel comunicare abbia avuto un ruolo in ciò che è accaduto. La Città, oggi in edicola, rivela che la famiglia di Gianluca ‘stava cercando di avere dall’Asl un certificato medico che, sulla base della patologia di cui soffrira il loro figliolo, la dislessia, potesse spingere l’Università ad adottare un tutoraggio speciale, previsto per studenti con questi casi particolari di disabilità’.