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Sbarco migranti, 400 vanno in Cilento: proteste e barricate dei cittadini

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Sono circa 400 i profughi, arrivati stamane nel porto di Salerno in oltre mille, che dovrebbero essere sistemati nel Cilento, precisamente al confine tra Agropoli, Cicerale, Giungano e Ogliastro Cilento: dovrebbero essere alloggiati – come riporta il sito StileTv, in un centro di smistamento localizzato all’interno del capannone di un ex fabbrica dismessa nella zona industriale di Cicerale, allestita dalle prime luci dell’alba di stamane con brande e bagni chimici, dove dovrebbero restare fino a martedì prossimo, per essere identificati e controllati a livello sanitario, in attesa di collocazione nei centri Sprar e di accoglienza.
Nonostante il dramma umanitario che vivono gli extracomunitari, in fuga da guerre e persecuzioni, i cittadini, appena diffusa la notizia, si sono organizzati ed opposti, piantonando il capannone per impedire l’arrivo dei profughi, molti dei quali sono stati respinti a bordo di pulmini al grido “Andate via non vi vogliamo”
“Nessuno sapeva nulla di questo arrivo così massiccio – spiega sempre a StileTV l’ing. Domenico Corrente, ex sindaco ed attuale consigliere di opposizione – non è possibile farli restare in questa zona, dove non ci sono le fogne ed insistono decine di fabbriche ed operai, minando così i necessari livelli igienico-sanitari. Come si possono ospitare persone in un capannone del genere? Chi si è assunto la responsabilità e dove sono tutte le necessarie autorizzazioni, al di là delle disposizioni prefettizie?”.
La tensione è diventa altissima con il passare delle ore in Via Mario Schiavo, con decine di persone organizzate in turni per impedire l’accesso al capannone dismesso: sul posto sono quattro le gazzelle della Compagnia di Agropoli, coordinata dal cap. Francesco Manna, che stanno tenendo sotto controllo la situazione.

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