Da sempre impegnata nella lotta alla violenza di genere, con il progetto Una stanza tutta per sé, l’Unione Italiana del Soroptimist International ha previsto, nel programma biennale 2015/2017 proposto dalla Presidente Nazionale Leila Picco, un intervento concreto per sostenere la donna nel percorso verso il rispetto e la dignità della propria persona nel delicato momento del colloquio con gli inquirenti: l’allestimento di un ambiente funzionale e confortevole, in cui le donne vittime di violenza si possano sentire a proprio agio nel momento della denuncia e dell’interrogatorio.
Si tratta di un ambiente protetto che aiuti la donna ad un approccio meno traumatico con gli investigatori, che la faccia sentire accolta e ascoltata, che le faccia percepire l’attenzione per il suo grave problema.
Grazie ad un protocollo d’intesa con il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri che ha sancito il progetto soroptimista, ad oggi in Italia le caserme dotate di tale ambiente sono più di 70.
Con orgoglio l’avvocato Alma Alfano, Presidente del Soroptimist Club di Salerno, consegnerà la Stanza anche alla città di Salerno prima del Convegno Nazionale sul tema Diritti Umani e Pari Opportunità – Donne vittime di violenza – La denuncia e “Una stanza tutta per sé”, che si svolgerà il prossimo 31 maggio a Roma presso il Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva, su iniziativa del Soroptimist International d’Italia e del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, in collaborazione con la Commissione Diritti Umani del Senato della Repubblica.
gli uomini vittima di violenza, di qualunque tipo, possono morire, no problem, giusto? questo per eliminare le differenze, giusto? ma è tanto complicato parlare di violenza e basta? che sia contro un uomo, donna, nero, giallo, verde, omosex e via dicendo? vi rendete conto che in questo modo alimentate, sottolineate e sostenete le differenze che volete eliminare? ma a questo punto mi chiedo, volete davvero eliminarle? non mi pare