Scrivo di te. Anzi a te
E tu lo sai. Perché con le dita tocchi i contorni di ogni lettera, lo strato ruvido, la consistenza molle.
Non fai pressione, lasci le frasi sospese e le leghi agli aquiloni: che siano leggere, tengano il peso del cielo, l umore nero dell inchiostro che mai si scioglie in un mal tempo, in un pianto che non ti è mai dato mostrare.
La parola, tua, è lì o già altrove incastonata in un gioco di intrecci o al collo di chi vuoi bene.
Una pietra preziosa.
L’altra è salda nelle mani strette, troppo strette con le quali stringi te stessa, poi cadi giù, in equilibrio.
Cadi.
O cadeau. Giusto?
Sei un dono. Forse, non lo sai.
Hai raccolto a riva un ritratto di te bambina, i sassi mai lanciati, i fiori del tuo esser materna e ribelle.
Sei bella, coi capelli che hai spazzolato tra uno sbadiglio ed una imprecazione.
Lì ho visti più lunghi o sei più tu mentre gridi nel punto più in alto senza affanno il tuo nome
E aspetti.
Che torni l eco di un Bene
A Viola.
Fatima Mutarelli
Mail: valelapennasi@gmail.com
Fb: Fatima Mutarelli (ragazza alla finestra)
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