“Lo Sprar è un modello lontano dalle logiche emergenziali dei centri di accoglienza temporanei – spiega il sindaco Gianfranco Valiante – Baronissi ha deciso di aderire al sistema per garantire tranquillità sociale alla città. I migranti saranno ospitati in strutture dedicate, adeguate e successivamente avviati al lavoro e all’inclusione sociale. In questo modo non subiamo il fenomeno ma diamo vita ad un progetto di integrazione che coinvolge associazioni, cooperative, organizzazioni non profit e gruppi informali attivi sul territorio. Ricordo che lo Sprar è stato approvato all’unanimità dal Consiglio comunale e ringrazio nuovamente ciascun suo componente per il grande senso di responsabilità e sensibilità”.
Baronissi ospiterà, in particolare, famiglie con minori e titolari di protezione umanitaria. “Il progetto mira ad un’accoglienza integrata – sottolinea l’assessore alle politiche sociali, Anna Petta – attraverso interventi materiali ma anche di inclusione sociale quali possono essere la mediazione linguistico-culturale, l’orientamento e l’accesso ai servizi del territorio, l’accompagnamento all’inserimento lavorativo, abitativo, la tutela legale e sanitaria. Lo Sprar non è un centro di prima accoglienza ma offre aiuto a coloro che sono già titolari di una forma di protezione internazionale. Quindi assiste persone già identificate e note allo Stato, che non sono ovviamente clandestine e che quindi garantiscono anche una forma di tranquillità alla nostra comunità”.