Il caso venne scoperto dalla Polizia Postale che stava indagando su una rete di pedofli. L’operaio 29enne aveva fatto amicizia, tramite facebook, con una studentessa di 17 anni di Cava de’ Tirreni. Dopo aver raccontato la sua vita e del lavoro che faceva capendone la fiducia, aveva iniziato a mandarle messaggi di natura erotica sempre sul social network.
La ragazza non diede peso a quelle frasi “spinte” tanto che non decise nemmeno di parlarne con i genitori. Furono gli agenti della Polizia Postale, che stavano indagando su una rete di pedofli in Campania, ad accorgersi che quei messaggi erano di natura sessuale ma diretti a una ragazza che non aveva raggiunta la maggiore età.
A quel punto fu informato il sostituto procuratore Elena Guarino che aprì un fascicolo a carico del 29enne angrese. Il suo proflo Facebook fu messo sotto osservazione e fu colto in flagranza di reato proprio dagli inquirenti mentre continuava a mandare messaggi spinti alla 17enne. Ieri il patteggiamento e la condanna ad 8 mesi
Fonte Metropolis in edicola giovedì 1° giugno