Il collegio ha condannato anche la 34enne Jeanette Boutria (2 anni e 4 mesi) e la 26enne Marianna Bifone (18 mesi). Per gli stessi fatti Rosaria Aprea è agli arresti domiciliari dallo scorso gennaio; i legali della ragazza, Giuseppe Foglia e Angelo Raucci, hanno presentato istanza di revoca della misura.
“E’ una sentenza che rispetto ma non condivido affatto – dice Foglia – siamo certi che verrà ribaltata in appello”. La vicenda trae origine da alcune denunce presentate da Russo nei confronti dell’Aprea; i due hanno avuto un bimbo, che ora ha 4 anni, che nel settembre scorso il tribunale civile di Santa Maria Capua Vetere ha affidato in via privilegiata proprio a Rosaria.
La prima denuncia dell’uomo risale ad inizio 2016; allora gli inquirenti accertarono come la miss avesse tentato di investire con l’auto l’ex, che se la cavò con lievi ferite. La ragazza aveva inoltre minacciato Russo assieme alle amiche Boutria e Bifone, facendo uso di armi e facendo più volte riferimento a esponenti della criminalità organizzata con cui le amiche avevano legami di parentela; i fatti portarono all’emissione a carico di Rosaria di una prima ordinanza di avvicinamento ai luoghi frequentati da Russo; proprio in virtù di questo provvedimento, il tribunale civile stabilì che Russo poteva vedere il figlio in giorni prestabiliti disponendo però che lo scambio del piccolo avvenisse tramite i nonni.
Nel dicembre scorso ci fu un altro contatto tra i due ex conviventi: la sera del 24 dicembre infatti Rosaria si presentò a casa del papà di Russo per riprendersi il piccolo; ci fu una lite tra i due che si denunciarono reciprocamente. Tale condotta dell’Aprea convinse il Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ad aggravare la precedente misura del divieto di avvicinamento disponendo gli arresti domiciliari a carico della miss.
Con Russo la Aprea aveva avuto una relazione finita prima del 2013, quando la ragazza iniziò a convivere con Antonio Caliendo. Nel maggio 2013 quest’ultimo la colpì con un calcio mandandola in fin di vita all’ospedale. Aprea, che aspirava a divenire una miss, già nel 2011 finì in ospedale a Pesaro mentre partecipava ad un concorso di bellezza, dopo essere stata picchiata sempre da Caliendo.
Dopo queste vicende arrivò la notorietà, con numerose partecipazioni a programmi tv nelle quali la ragazza esortava le donne a denunciare i propri compagni violenti e nel 2014 arrivò il “premio” della partecipazione alle finali di Miss Italia con la fascia di Miss Coraggio.
Fonte ANSA
Questa veramente coraggiosa aspirante tutto e celebrita’ finalmente ha raggiunto la meritata’ notorieta’.
Premesso che sono ASSOLUTAMENTE contro le violenze sulle donne,qualunque siano,invito a fare delle riflessioni. Si parla tanto di parità e uguaglianza tra uomo e donna,ma davvero è così??Non credo. Se un uomo subisce violenze (anche fisiche)da una donna?non ha tutele al riguardo,anzi,più di essere giudicato male (ma come?le busca dalla compagna?)se viene abbandonato (e tradito)nel migliore dei casi,è COSTRETTO solo agli alimenti,altre volte gli viene impedito di fare il padre.Mo questa miss… …si vede che all’epoca aveva esasperato il compagno (che ASSOLUTAMENTE non giustifico),però siccome donna,RAGIONE A PRESCINDERE…. BUONISTI a voi la parola
Personalmente giustifico la violenza quando non hai altre scelte. Anche sulle donne ovviamente. Le donne sono vere aguzzine. La maggior parte delle donne uccise nei casi di femminicidio erano dei veri cerberi
ma come fate a far passare il messaggio delle 12.28. VERGOGNATEVI voi della redazione. Tanto chi lo ha scritto è talmente MESCHINO che non merita nemmeno di vivere