Sfortunata protagonista una 62enne turista romana che mentre percorreva un sentiero ha perso l’equilibrio e si è fratturata il femore della gamba destra.
La donna impossibilitata a muoversi ha allertato i soccorsi che l’hanno prima localizzata e poi trasferita al Ruggi d’Aragona con l’eliambulanza con a bordo l’équipe medica dell’Humanitas.
solita storia ,per una persona si impegnano 20 uomini di soccorso e mezzi speciali- farei pagare di tasca loro chi si ferisce durante queste escursioni—
Per l’ignorante di turno che precede in commento: Se serve aiuto in montagna, per via di un incidente o perché si è feriti, o ancora nel caso in cui ci si sia persi, bisogna sperare di trovarse nelle regioni giuste dal punto di vista del portafoglio. Se no il costo rischia di essere davvero salato. Piccolo preambolo: il servizio di Soccorso Alpino, struttura del Club Alpino Italiano, ha il compito di intervenire nel caso di incidenti durante attività turistiche e speleologiche compiute appunto in montagna. Si contatta attraverso il 118 ed è parte del Servizio nazionale della Protezione Civile. Ma il suo tariffario corre a due velocità, ed è bene saperlo prima di tentare la propria impresa personale fra rocce, arrampicate ed escursioni.
Quelle quattro regioni “deluxe”
Il servizio di Soccorso Alpino è a carico della collettività delle varie regioni italiane, con piccola eccezione. In sintesi, nella maggior parte dei casi, se recuperano Mario Rossi da una vallata montana con una gamba infortunata, paghiamo tutti. A meno che non ci si trovi in Veneto, Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta a cui si è aggiunta recentemente la Lombardia e potrebbe aggiungersi, prossimamente, il Piemonte. Qui la parola gratis, anche nel caso di chiamata immotivata, non esiste. Paga il diretto interessato ed è continuamente aggiornato il tariffario che informa sui costi dei vari interventi. Non proprio popolari, dato l’impiego di squadre di soccorso, appoggio radio e perfino elicotteri. Mentre c’è chi, come il grande scalatore Reinhold Messner, ipotizza la creazione di zone in cui il Soccorso Alpino non sia tenuto ad intervenire, nella fattispecie se quelle zone sono di conclamato pericolo, e dunque l’avventuriero dell’escursione è andato a cercarsela, ignorando avvertimenti e divieti. Lasciarlo al suo destino, al gelo, ai lupi e alle infezioni, dunque? Così impara la prossima volta, sempre che ce ne sia una? Nel mentre, occhio ai portafogli, questi sono i tariffari delle regioni più coinvolte nel Soccorso alpino, e perciò più costose. Molto costose.
VENETO
– ferito grave: € 25 al minuto fino ad un max di € 500
– ferito lieve: € 75 al minuto fino ad un max di € 7.500
– persona illesa: costo totale dell’intervento
TRENTINO ALTO ADIGE
– ferito grave: ticket di € 30
– ferito lieve: ticket di € 110
– persona illesa: ticket di € 750, elisoccorso: € 140 al minuto
VALLE D’AOSTA
– ferito grave o lieve: intervento gratis
– persona illesa: intervento immotivato costo elisoccorso € 115 al min e spese a carico fino a max € 3.500
LOMBARDIA
– soccorso di ferito non impegnativo (ambulanza con soccorritori certificati di cui un autista): € 56 l’ora
– soccorso di ferito mediamente impegnativo (ambulanza con infermiere e autista-soccorritori certificati): € 70 l’ora
– soccorso di ferito impegnativo (ambulanza con autista-soccorritore certificato, medico e infermiere): € 115 l’ora
dal sito http://notizie.tiscali.it/cronaca/articoli/soccorso-alpino-costi/ del15 agosto 2016
Purtroppo la Campania essendo una delle regioni “canaglie” a livello economico non ha mai previsto il costo per gli interventi difficoltosi in montagna, nonostante i predecessori e il “trombone” De Luca che sbandiera ad ogni piè sospinto la sua presunta efficacia amministrativa.
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