Con queste parole il presidente del Salerno Basket ’92, Angela Somma, ha aperto l’incontro di ieri sera tenutosi presso il Lido Lido di via Leucosia a Salerno. Un momento per tracciare – insieme a stampa, sostenitori e sponsor – il bilancio di quel che è stato, proiettandosi a quel che sarà.
Sono intervenuti anche Angelo Caramanno, assessore allo sport del Comune di Salerno, e Paola De Roberto, consigliere comunale e vicepresidente della commissione Sport e Politiche Giovanili. Ovviamente presente una folta delegazione della squadra.
“Dobbiamo sostenere le nostre realtà in ogni modo – ha esordito Caramanno – Il Comune di Salerno ci mette la faccia, è un po’ indietro soprattutto sull’impiantistica ma pian piano sta provando a colmare il gap.
Il presidente Somma opera da anni con passione in categorie nazionali e l’amministrazione non può restare indifferente rispetto alle problematiche. Salerno avrebbe bisogno di una struttura di 5-600 posti che possa essere polifunzionale, non solo per la pallacanestro.
Ci siamo confrontati: stiamo facendo di tutto per migliorare, compatibilmente col budget, anche pensando ai più piccoli e all’allestimento di particolari aree all’aperto in città, nei parchi”.
Ad esempio, come ricorda la consigliere De Roberto, “a breve saranno installati dei canestri nella zona di Parco Arbostella per lo street basket. Occorre rendere lo sport alla portata di tutti, creando la giusta simbiosi anche con le società del territorio come il Salerno Basket ‘92”.
Prima di scattare foto di gruppo, sorridendo per le ritrovate ambizioni, e degustare un ricco aperitivo sul mare, patron Somma ha voluto ripercorrere le problematiche dell’ultima stagione che, tuttavia, ha riservato anche qualche sorriso: “Peccato per la retrocessione, complice anche qualche infortunio le cose non sono andate come speravamo. Dal punto di vista giovanile, però, abbiamo raggiunto traguardi importanti ed è lì che dobbiamo ripartire, potenziando anche le categorie delle più piccine.
L’obiettivo è quello di avere un vivaio importante, creare in casa le giocatrici del futuro. Per farlo, c’è bisogno anche del sostegno istituzionale ed economico della città, affinché si diventi una grande famiglia attorno alla pallacanestro”.