Aiuta il prossimo in ogni occasione sempre con il sorriso e la generosità. Tutti lo amano, il suo condominio, il suo quartiere, la sua città. Tommasone si laurea in lettere con punteggi elevatissimi. Inizia a scrivere libri, ben tre, dal quale ricavato riesce a far acquistare un defibrillatore per la scuola dove inizia ad insegnare, l’Alfano I, e proprio quel defibrillatore salva la vita pochi giorni fa una collega colpita da infarto proprio in aula. Felice va avanti, tra l’amore verso tutti, la sua fede e la sua grande passione calcistica ovvero la Juventus. Da un paio di mesi purtroppo quel cuore malato inizia a dare segni di cedimento. Prima ricoverato al Ruggi di Salerno, poi trasportato a Pavia per l’ultimo disperato tentativo dei familiari: ma ormai è troppo tardi. E i suoi studenti, amici, parenti commossi oggi lo hanno salutato come quando si salute un grande che se ne va. Anche Don Antonio Galderisi durante la messa ha monenti di emozione definendo la morte di Felice una grave perdita per tutti, e che il suo ultimo saluto non poteva non essere un tripudio d’onore.