Il fatto è avvenuto nell’Istituto professionale “Manfredi Bosco” di Alife (Caserta), dove E.P., fin dal primo anno, era costretto a subire le molestie e le vessazioni di quattro compagni di classe. Per due anni ha cercato di resistere senza ribellarsi né denunciare per paura di aggravare la propria posizione e di prendere altre botte dal branco dei violenti. Quando non ce l’ha più fatta si è trasferito in Piemonte, denunciando tutto alla magistratura. Le indagini hanno fatto il loro corso e, per i quattro bulli, all’epoca dei fatti tutti minorenni, è arrivata la condanna a dieci mesi di reclusione del Tribunale dei minori di Napoli.
Sentenza ora confermata dalla Cassazione, anche se la pena è stata sospesa. (L’Avvenire)
“La decisione della Cassazione che ha definitivamente confermato la condanna per bullismo nei confronti di quattro minorenni campani è un altro passo in avanti per combattere un fenomeno in continua e preoccupante crescita”.
Lo ha detto il presidente del gruppo consiliare Campania libera, Psi e Davvero Verdi, Francesco Emilio Borrelli, componente della Commissione politiche sociali, ricordando “l’impegno del Consiglio regionale della Campania che ha approvato una legge contro il bullismo e il cyberbullismo proprio per aiutare le vittime, ma anche per recuperare i bulli ed evitare che altri possano diventarlo e ora è importante che la legge diventi immediatamente operativa, mettendo in pratica tutto quanto previsto, a cominciare dalla sensibilizzazione nelle scuole”.
“E’ importante che, finalmente, si stia prendendo coscienza del fenomeno e dei rischi legati alla sua continua espansione” ha aggiunto Borrelli per il quale “per troppo tempo gli atti di bullismo sono stati tollerati e bollati come scherzi pesanti, mentre si tratta di vere e proprio violenze che lasciano segni psicologici incancellabili e possono spingere anche al suicidio”.
È veramente una buona notizia e un grande precedente:il bullismo è un grave problema reale e attuale,non bisogna assolutamente sottovalutare il fenomeno. Non deve essere trattato come una sorta di bravata,una ragazzata,no. E bisogna anche far capire ai giovanissimi che chi sbaglia,paga.Credo che contro i grandi problemi,ci vogliano le maniere forti.E soprattutto un appello ai genitori (come me):anche se un nostro figliolo sbaglia,non dobbiamo difenderlo a prescindere e prendere le sue parti,facciamo prima di tutto capire lo sbaglio,e che chi sbaglia si deve assumere la responsabilità di quello che fa’,e soprattutto l’umiltà di sapere chiedere anche scusa. Perbenisti a voi la parola
a parte concordare con Fintiperbenisti, vorrei dire che secondo me anche chiamare questo fenomeno bullismo gli conferisce una connotazione di burla o scherzo, mentre burle e scherzi non sono affatto, per me sono atti delinquenziali da codice penale, “semplicemente”.
Mi chiedo, se uno ad esempio in classe ruba il panino del compagno, una due dieci volte, ovviamente con il derubato per nulla consenziente e magari sbeffeggiato, perchè chiamare questa cosa “bullismo”?? si chiama FURTO !