All’esito delle attività di indagine condotte dalla dottoressa Elena Cosentino, magistrato presso la Procura della Repubblica di Salerno, è stata formulata una prima richiesta di archiviazione. Ad essa ha fatto seguito l’opposizione all’archiviazione degli atti, da parte dei genitori della bambina che oggi ha 12 anni, in qualità di esercenti la potestà genitoriale.
Pertanto il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Salerno, Sergio De Luca, ha disposto, con ordinanza, lo svolgimento di nuove indagini, a seguito delle quali il Pubblico Ministero ha nuovamente richiesto al Gip l’archiviazione degli atti.
E’ seguita, da parte dell’avvocato Giuseppe Della Monica, legale della famiglia della bambina amalfitana, una seconda opposizione all’archiviazione che ha sciolto ogni dubbio in ordine ai fatti contestati all’insegnante, determinando il Gip De Luca a disporre l’imputazione coatta della maestra difesa dall’avvocato Arturo Frojo del Foro di Napoli.
Ma come spesso accade in questi casi l’opinione pubblica si divide, con una buona parte di alunni e cittadini che riconosce nella maestra indubbie qualità umane ed educative.
Ieri, 8 giugno, dinanzi al dottor Ubaldo Perrotta, Giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Salerno, si è celebrata l’udienza preliminare, nel corso della quale i genitori della bambina si sono costituiti parte civile, come i suoi legali rappresentanti.
Il Gup di Salerno ha rinviato l’insegnante a giudizio. Con la prima udienza del processo fissata il 19 febbraio 2018 dinanzi al dottor Cantillo, Giudice monocratico del Tribunale di Salerno.
Fonte Il Vescovado.it
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