I due rapinatori armati – il secondo risulta catturando – nell’ottobre dello scorso anno, durante l’orario di pausa pranzo dell’istituto bancario, dopo aver tagliato la lamiera e parte del vetro antiproiettile, si erano introdotti da una finestra sul retro sorprendendo due impiegati di cassa, intenti in operazioni di resoconto giornaliero.
I malviventi, sotto la minaccia di un taglierino ed una pistola semiautomatica, costrinsero – con minacce, violente spinte e strattoni – le vittime ad aprire il caveau e la cassaforte per rubare l’incasso ma non ci riuscirono per via dell’apertura temporizzata del dispositivo blindato. I banditi ripiegarono sulla cassa asportando così la somma contante di 10.000 euro, disponibili per operazioni contabili. Il tempo di ingresso, di consumazione del reato e di fuga fu molto rapido, all’incirca di 5 minuti.
Le indagini, condotte dai Carabinieri della Stazione di Polla, hanno permesso di collazionare gravi e concordanti elementi di reità in ordine all’arrestato odierno che, armato di pistola, minacciava entrambi i dipendenti. I carabinieri, attraverso l’analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza, acquisiti nella banca teatro della rapina ed in tutto il Vallo di Diano, identificavano il rapinatore, inoltre ricostruendone il percorso seguito per la precipitosa fuga, protrattasi fino in Sicilia, a bordo di Nissan Juke di colore grigio metallizzato.
L’arrestato è attualmente detenuto all’interno del carcere di Parma, già arrestato con l’operazione “Broken Window” dei Carabinieri di Salsomaggiore per una rapina, condotta con lo stesso modus operandi, nel febbraio 2017, presso la filiale Cariparma di Collecchio (PR).
Non bastavano i napoletani, ora anche i catanesi (gemellati calcisticamente con i napolilli).
Veniamo invasi da tutta la feccia del mondo