Due è il numero perfetto, a meno che non si desideri sposarsi, riprodursi e invecchiare serenamente insieme. La commedia di Miniero e Smeriglia, diretta da Luca Miniero e applaudita presso il Teatro Verdi, affoga le dinamiche della coppia in un catalogo di stereotipi che fa sembrare Vanity Fair (citato non a caso come autorevole fonte di statistiche) un capolavoro di psicologia.
Raoul Bova è Marco, calabrese che considera un sacrificio supremo rinunciare alla soppressata e professore di ginnastica con ambizioni di filosofo, impegnato in un trattato sull’essere che però non vedrà mai la luce, perché non c’è risposta definitiva alla condizione umana. Paola (Chiara Francini), pedante, nevrotica e dissacrante, guarda con timore al matrimonio che li attende. E mentre lui monta il letto, le domande della fidanzata costringono a riflettere su desideri e frustrazioni.