In particolare, il parapetto di protezione in legno è oramai fatiscente e in molteplici punti inesistente o in rovina.
“Tale deprecabile stato di manutenzione – si legge nella missiva – non solo è di ostacolo alla libera e piena fruizione della pista ciclabile da parte di residenti e turisti, le cui presenze cominciano a incrementarsi con la stagione balneare, ma rappresenta un pericolo per l’incolumità pubblica che non va assolutamente sottovalutato, come testimoniano vari episodi, già verificatisi, di danni riportati da fruitori della stessa”.
“Di conseguenza – si legge ancora nella lettera dell’Amministrazione – si chiede di volere innanzitutto disporre con urgenza gli opportuni interventi di rimessione in pristino del fondo stradale e, in particolare, del parapetto di protezione della pista ciclabile, necessari per eliminare i pericoli segnalati. Si coglie l’occasione, poi, per sensibilizzare codesto Ente circa la necessità di assicurare una manutenzione periodica, al fine di mantenerla stabilmente in uno stato decoroso e adatto a permetterne ottimale fruizione da parte degli utenti”.
quella schifezza non è una pista ciclabile, e non lo è mai stata neppure appena terminata, in quanto è sempre stata una zona condivisa tra bici e pedoni. Col tempo le attività commerciali, prostitute incluse, hanno divelto i paletti e le barriere, senza contare poi che si sono disintegrati e sono diventati paletti superpericolosi di spuntoni di ferro arrugginito, roba da criminali lasciarla in quel modo.
Da ciclista dico che quella pista è inutile, sarebbe molto meglio togliere quella barriera di delimitazione e fare una corsia ben divisa dalla sola segnaletica orizzontale: quel guardrail, marciapiede, siepe amazzonica, sono solo un pericolo e una barriera aggiuntiva pericolosissima, per non parlare del fondo distrutto e pure pieno di sabbia.. un inferno
Sono d’accordo con Socrate: la pista ciclabile, cosi com’è ed era, è pericolosissima proprio a causa delle barriere sia per i ciclisti che per i mezzi a motore ed inutile per i ciclisti che preferiscono la strada ordinaria:
va allargata e affiancata alla strada, senza uso di barriere e presenza di pali della luce e altri ostacoli; solo all’altezza della pineta litoranea potrebbe essere sdoppiata affiancando un percorso più ecologico all’interno della pineta medesima.