Il papà (Antonio) arrivò da militare a Salerno dalla Sicilia e qui rimase dopo aver conosciuto la moglie. Il papà aprì il ristorante il Piccolo Paradiso (frequentato nel dopoguerra anche da calciatori della Salernitana). Don Osvaldo preparava le pizze. Poi chiuso il ristorante, quasi 60 anni fa, aprì il Bar Paradiso, sempre negli stessi locali di Via Vernieri a pochi metri dal vecchio ospedale e di fronte il cinema Apollo. Lui era quasi sempre alla cassa, con cappellino e quotidiano sportivo appoggiato sul banco vicino alla cassa. Era colui che giocava, all’epoca, le schedine del totocalcio.
Anche nel Bar Paradiso c’erano spesso i calciatori, di ritorno dagli allenamenti o dalle partite al Vestuti. Lui, grande tifoso granata, ha seguito la Salernitana, da abbonato, fino allo scorso anno. Anche in questi mesi, durante la malattia, si informava della squadra. Era amico di Scarnicci e Gigante.
La notte del terremoto il suo bar rimase aperto per servire coloro che raggiungevano l’Ospedale ed i tanti salernitani del quartiere che si rifugiarono nel campetto sportivo della Chiesa dell’Immacolata.
Fonte Le Cronache oggi in edicola