La pena è stata chiesta dal pubblico ministero Roberto Penna.
Il noto legale salernitano G. P. era stato chiamato in causa dall’imprenditore Filippo Laus , che lo ha denunciato.
I fatti risalgono al 2001 quando il gruppo di concessionarie Laus, marchio conosciuto in provincia, decide di aprire un contenzioso con il colosso industriale di Torino, che gli aveva revocato la concessione per la vendita dei suoi veicoli.
Secondo la pubblica accusa l’imprenditore avrebbe pagato al suo avvocato di fiducia una parcella di 107mila euro, tra il 2005 ed il 2010.
Secondo poi la denuncia presentata da Laus, l’avvocato avrebbe convinto l’imprenditore a non accettare la proposta di transazione avanzata dallo studio Legale della Fiat per una somma di due Milioni di euro e, in seguito, pur avendoglielo fatto sottoscrivere, non notificava e poi non iscriveva a ruolo l’atto di citazione.
In pratica dopo circa una decina di anni i concessionari salernitani scoprono che il colosso automobilistico non era stato mai denunciato. Secondo la denuncia l’avvocato non avrebbe assolto al mandato che gli era stato conferito.
L’azienda torinese non avrebbe mai ricevuto alcuna citazione in giudizio dal commerciante di auto, e quando la “dimenticanza” è stata scoperta era ormai troppo tardi per avviare qualsiasi altra azione giudiziale.
Le accuse per il legale salernitano, difeso da Agostino De Caro, sono di truffa e infedele patrocinio. A rappresentare in aula l’imprenditore è l’avvocato Andrea Castaldo.
La prossima settimana la sentenza.