Non possiamo permettere che Equitalia faccia fallire un’azienda che dà lavoro a oltre 100 persone. Lo Stato intervenga”. Così Luigi Vicinanza, sindacalista della Cisal, commenta il no di Equitalia alla rateizzazione di un debito di oltre 100mila euro alla Buonotourist, azienda di trasporto di Castel San Giorgio. Tutto è iniziato oltre un decennio fa, quando a causa dei ritardi da parte della Regione Campania nell’erogazione dei contributi in conto esercizio per le varie annualità, la società madre e il suo amministratore pro tempore hanno fatto ricorso agli usurai. Successivamente, dopo la denuncia alla magistratura, nel 2006, è partita la richiesta di accesso al fondo di solidarietà per le vittime delle richieste estorsive e dell’usura per ottenere i benefici previsti della legge. Nel frattempo la Prefettura di Salerno ha anche riconosciuto, per la società e i suoi titolari, lo stato di vittima dell’usura e dell’estorsione ed è attualmente in corso l’istruttoria della pratica per la determinazione dell’ammontare dei danni subiti e l’erogazione del mutuo. Da allora tutto è fermo. La società, infatti, ha subito il ricorso di fallimento da Equitalia ed è stata ammessa alla procedura di concordato preventivo dal Tribunale di Salerno per i debiti tributari azionati. Il presidente delegato della sezione Fallimentare ha fissato per il prossimo 3 luglio l’adunanza dei creditori per esprimere il voto alla proposta di concordato.
“Questo significa che in Italia chi ha coraggio deve morire”, ha spiegato Vicinanza. “Tutto questo è davvero inaccettabile”, ha detto il sindacalista. “Ho appreso che la vicenda è già al vaglio del ministro dell’Economia, ma non basta. Bisogna fare presto. Davvero possiamo permettere a Equitalia di decidere il destino di migliaia di famiglie? Qui non stiamo parlando di evasori, ma persone oneste che vogliono pagare il debito rateizzandolo”. Ecco perché Vicinanza si appella al mondo della società civile salernitana. “I parlamentari della nostra terra facciano qualcosa. Pare davvero essere passata in sordina questa vicenda. Se fallirà questa azienda la colpa sarà di tutti, nessuno escluso”.