Commozione, tristezza, incredulità ma anche e soprattutto tanta rabbia ai funerali di Ilaria Dilillo, la 49enne salernitana travolta a bordo del suo scooter l’altra notte all’uscita della A3 di Montecorvino da un auto guidata dall’attore Domenico Diele che a quanto pare era sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Il carro funebre è arrivato alla chiesa del Volto Santo di Pastena a Salerno, in via Rocco Cocchia, alle 16,30, accompagnata da un vettura dei carabinieri. Un segno di omaggio e rispetto per il papà di Ilaria che è un carabiniere in pensione. E solo qualche mese fa ha dato l’ultimo saluto a sua moglie. In chiesa un caldo asfissiante in una giornata da bollino rosso. La chiesa gremita ha tributato un applauso lungo e sentito all’arrivo e all’uscita del feretro. Oltre a tanti carabinieri anche una folta rappresentanza della comunità Lgbt salernitana e tante telecamere e taccuini di testate giornalistiche locali e nazionali. C’era tanta commozione. Ma anche compostezza. Don Francesco Coralluzzo ha sottolineato il bsogno di giustizia ma non di vendetta. Accanto alla bara, oltre al papà della vittima, anche il fratello. Dopo la funzione, il feretro è stato portato a spalla dalle amiche della donna. Prima di andare al cimitero, il corteo funebre ha riportato Ilaria sotto casa un’ultima volta.
Intanto l’omicida, Domenico Diele, 32 anni, è richiuso in una cella del carcere di Fuorni. Questa mattina sarà processato con il rito direttissimo. Deve rispondere di omicidio stradale aggravato. Rischia una condanna fino a sedici anni di carcere.
