La sua posizione è aggravata dal risultato positivo del drug test. Inoltre non poteva guidare: gli era stata ritirata la patente sempre per un problema legato all’assunzione di sostanze stupefacenti. Il Corriere spiega:
Viaggiava a bordo della sua auto,sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria, verso la Capitale. Solo che il suo volto non è di quelli che passano inosservati:è il poliziotto delle fortunate serie «1992» e «1993» andate in onda su Sky, uno degli attori emergenti del cinema e delle fiction italiane, dopo il successo di «Acab», il film diretto da Stefano Sollima. In un attimo, alle due di notte, quasi allo svincolo di Montecorvino Pugliano in provincia di Salerno,uno schianto ha segnato il destino di entrambi. Diele, che viaggiava a velocità sostenuta con la sua auto, ha tamponato lo scooter e sbalzato in aria Ilaria Dilillo.
La donna è ricaduta prima sul parabrezza dell’autovettura e poi è stata scaraventata a terra. Morta sul colpo, nonostante avesse il casco ben allacciato. Il motociclo, a causa del forte urto, è stato poi ritrovato a diverse decinedi metri dal luogo dell’incidente.L’attore solo dopo l’impatto è riuscito a frenare la corsa della sua auto.
Si è fermato e, in evidente stato di choc, ha tentato di prestare soccorso alla vittima. Inutilmente. Qualche minuto dopo sono arrivate una pattuglia della polizia stradale di Eboli e un’ambulanza del 118. Gli agenti hanno messo in sicurezza la zona mentre i sanitari, dopo aver constatato il decesso della signora, hanno trasportato Diele in ospedale.
E qui l’attore è stato trovato positivo al test antidroga. Nel suo sangue tracce di hashish e cocaina, ma in auto i poliziotti avevano già trovato una pallina di polvere bianca e un pezzo difumo. Ai polsi di Diele sono subito scattate le manette: arrestato con l’accusa di omicidio stradale aggravato e portato in carcere a Salerno.
Agli agenti che lo scortavano in cella è riuscito soltanto a dire: «Non l’ho vista». Col passare delle ore, però, la situazione del protagonista di film e fiction è diventata addirittura più grave. L’uomo, infatti, si era messo alla guida nonostante avesse avuto la sospensione della patente.
Che gli era stata bloccata la prima volta nel 2009, proprio perché trovato positivo a un test antidroga mentre era al volante. Diele, qualche anno dopo, aveva nuovamente ottenuto il permesso di guida. Sospeso ancora nel dicembre del 2016. E sempre per un problema legato all’assunzione di sostanze stupefacenti. Domani, a Salerno, è prevista l’udienza di convalida dell’arresto.
Sempre sul Corriere l’avvocato milanese Jacopo Pensa spiega cosa rischia Domenico Diele:
Diele ha travolto e ucciso una donna in auto sotto l’effetto di stupefacenti e con la patente sospesa. Quanto rischia?
«Con la nuova legge lapena va da 8 a 12 anni. Che sono aumentati fino a un terzo nel caso in cui il conducente abbia la patente revocata o sospesa».
Il massimo della pena alla quale potrà essere condannato è dunque di 16 anni?
«Sì, però bisogna tener conto che se opta per il ritoabbreviato, cosa molto probabile, avrà diritto allo sconto di un terzo. Potrebbe ottenereun’ulteriore riduzione risarcendo il danno».
Fra quanti anni potrà uscire?
«Nella migliore delle ipotesi, cioè se ci sarà la buona condotta eccetera, può usufruire dei primi permessi premio fra cinque anni. Dopo altri due anni avrà la possibilità di chiedere l’affidamento in prova ai servizi sociali e uscire definitivamente dal carcere».