“Il Ceta non riconosce nessuna delle DOP e delle IGP – afferma il presidente della Coldiretti Salerno, Vittorio Sangiorgio – che rischiano così di finire nel gioco commerciale delle imitazioni e dei falsi prodotti Made in Italy. Senza dimenticare che l’accordo comporta l’annullamento di tutte quelle barriere che abbiamo voluto per evitare che sulle nostre tavole arrivino prodotti meno controllati rispetto a quelli italiani. Chiediamo a tutti i comuni salernitani, che rappresentano il legame più forte con le comunità locali e con l’agricoltura – commenta Sangiorgio – di affiancare Coldiretti in questa battaglia, al fine di riaprire un dibattito democratico dal basso ed evitare che tutte le conquiste ottenute nel nostro paese a tutela della qualità e della sicurezza alimentare non vengano vanificate, assecondando soltanto gli interessi delle multinazionali”.
Contrario alla ratifica dell’accordo si è schierato il presidente della Provincia, Giuseppe Canfora. “Per tutelare il nostro patrimonio agroalimentare e il nostro Made in Italy – spiega Canfora – faremo sentire il nostro sostegno con l’approvazione in consiglio provinciale di un’apposita delibera. In realtà a fronte dei presunti benefici attesi, il Ceta introduce sostanzialmente un meccanismo di acritica deregolamentazione degli scambi e degli investimenti, che non giova alla causa del libero commercio e pregiudica in modo significativo la qualità, la competitività e l’identità del sistema agricolo nazionale.
Per tali ragioni saremo al fianco della Coldiretti che è impegnata in un’azione tesa ad informare e sensibilizzare il Governo ed i Parlamentari italiani chiedendo loro di non votare a favore della ratifica dell’Accordo e di impedirne l’entrata in vigore in via provvisoria, nella direzione di ragioni di scambio improntate alla democrazia economica ed alla salvaguardia dei diritti dei consumatori e delle imprese”.
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