Il dato è emerso nel corso di un dibattito tenutosi all’ospedale Umberto I di Nocera, in provincia di Salerno, che ha visto la partecipazione di esperti del settore.
L’appuntamento, organizzato da Roberto Sanseverino direttore del reparto di Urologia, ha avuto l’obiettivo di fare il punto della situazione sull’incidenza di queste neoplasie e ”di discutere del cambio di passo segnato in questi anni grazie allo sviluppo di una nuova concezione della chirurgia e di avanzati sistemi tecnologici”.
Analizzando le cause che hanno portato all’incremento di queste neoplasie sul territorio regionale, Sanseverino ha sottolineato che ”per comprendere il fenomeno è necessaria un’analisi multifattoriale. Certamente – ha spiegato – esiste una diretta correlazione con il fumo e anche con gli agenti inquinanti molto presenti nelle grandi città”.
Secondo quanto riportato, l’aumento della presenza di queste malattie si riscontra su tutto il territorio nazionale, ma a Napoli e nell’area vesuviana ”si registrano dati fuori scala”. Fondamentale per combattere queste patologie – come sottolineato da Sanseverino – è la chirurgia oncologica in ambito urologico che deve puntare ”a coniugare la radicalità della chirurgia con la salvaguardia dell’organo, per garantire una buon qualità di vita dei pazienti dopo l’intervento”.
Due i fattori principali del nuovo approccio: la diagnosi precoce che consente di scoprire e trattare la malattia tumorale in una fase in cui la chirurgia conservativa è ancora possibile e l’evoluzione tecnologica che mette a disposizione strumenti ”prima impensabili” come gli schermi 4K e le immagini 3D che consentono di osservare dettagli anatomici che ad occhio nudo sarebbero difficilmente distinguibili. ”Tutto ciò – conclude Sanseverino – permette di ridurre i rischi sia durante la procedura chirurgica che nel decorso post operatorio”.
I principali vantaggi della tecnica laparoscopica sottolineati sono un minor dolore al risveglio; incisioni piccole; ridotta apertura della parete addominale, tempi di recupero rapidi; minor sanguinamento durante l’operazione e minori i rischi di sviluppare infezioni.