Ma il suo agente, Giuffredi, non era riuscito a trovare un acquirente intenzionato a mettere sul piatto una cifra del genere. Il mancato rinnovo del contratto di Donnarumma, che va a scadenza nel giugno del 2018 e che avrebbe potuto rappresentare la soluzione fatta in casa per la sostituzione di Coda, fa sì che ora come ora sia ancora più complicato trovare qualche società disposta ad investire denaro liquido per un calciatore che, da febbraio in avanti, si potrebbe prendere a parametro zero (il discorso vale per il torrese ma anche per i vari Bernardini, Tuia, Della Rocca, Perico e Joao Silva, tutti vincolati solo per un altro anno).
E allora ecco che su Donnarumma sembra aleggiare lo spettro della rescissione contrattuale. Difficile immaginare di poter tenere in rosa per un altro anno un giocatore che è stato scarsamente impiegato e che, per ragioni tattiche e anche contrattuali, non si è sentito importante nell’ultima stagione. E allora, visto che le varie pretendenti (tra le altre Avellino, Novara, Spezia e soprattutto l’Empoli) fin qui hanno proposto solo contropartite tecniche, non è da escludere a priori l’ipotesi della rescissione, caldeggiata dall’entourage del calciatore.
Donnarumma sarebbe libero di trovarsi una nuova sistemazione, la Salernitana si libererebbe di uno degli ingaggi considerati non in linea con nuova politica di austerity varata dalla proprietà. Allo stesso tempo, è inutile negare che Donnarumma è uno dei giocatori con la maggiore quotazione di mercato e con più club interessati, motivo per cui la sua partenza tramite rescissione e non attraverso una cessione (quindi senza incasso) potrebbe far storcere il muso a qualcuno.