Sotto il coordinamento del Procuratore Aggiunto della Procura di Salerno dott. Cannavale, i militari della Guardia Costiera, insieme al personale del Laboratorio Ambientale Mobile (L.A.M.) del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, hanno effettuato campionamenti e prelievi volti ad accertare la qualità delle acque reflue immesse nella pubblica fognatura ed il rispetto dei parametri previsti dalla normativa vigente, approfondendo inoltre ogni aspetto legato alla gestione dei rifiuti prodotti dalle strutture.
L’indagine a tutto campo ha riguardato anche prelievi in mare in corrispondenza dei comuni della costiera amalfitana al fine di verificare la correttezza dei dati relativi ai riconoscimenti della balneabilità delle acque costiere ed individuare, in caso negativo, le cause dell’inquinamento marino.
Più di dieci le strutture alberghiere, comprese quelle extra lusso, sulle quali la Capitaneria di Porto ha concentrato la propria attenzione. Mirati controlli sono stati eseguiti soprattutto in quegli hotel dotati di piscine e lavanderie interne, la cui presenza all’interno delle strutture può determinare una grave alterazione delle acque reflue prodotte laddove non vengano trattate correttamente. In particolare, il cloro, presente in grandi quantità all’interno delle piscine, laddove giunga in mare senza essere abbattuto può comportare gravi ripercussioni sulla flora e la fauna marina.
In attesa di conoscere gli esiti dei risultati delle analisi sui prelievi effettuati, la Capitaneria di Porto di Salerno proseguirà, anche per questa stagione estiva, nell’attività di vigilanza su tutti quei fenomeni che potrebbero provocare la compromissione delle bellezze naturali della Divina Costiera.