Grazie alle testimonianze e alle indicazioni di esperti conoscitori delle montagne tra Ravello e Minori, i Carabinieri della stazione di Ravello unitamente a personale veterinario dell’Asl sono riusciti a individuare l’animale, nei giorni scorsi, in località Mandrino, nei pressi del Convento di San Nicola.
Non semplice la cattura, con l’animale dalla grossa stazza presentatosi tutt’altro che mansueto. Ma una volta preso – per le corna – , mediante delle funi, i veterinari hanno accertato la mancanza del marchio auricolare di identificazione e del bolo endoruminale. Di conseguenza diventa complicato dimostrarne la proprietà.
Ma perché l’animale si trovava allo stato brado nonostante ne fosse stata rivendicata la proprietà da parte dei due fratelli di Scala che avrebbero aggredito il 38enne pastore di Ravello? Con ogni probabilità, a causa della sua aggressività, sarebbe sfuggito al controllo, allontanandosi dal gregge proprio in periodo in cui gli animali sono in calore.
Non si esclude che il capo, un pezzo davvero pregiato, possa essere stato da poco tempo trapiantato tra i Monti Lattari e che non si fosse ancora adattato. Questi elementi saranno al vaglio degli inquirenti chiamati a far luce sul caso e capire se realmente il becco sia stato rubato o meno.
Intanto sono stazionarie le condizioni di R.I., il 38enne pastore di Ravello barbaramente aggredito domenica scorsa tra le montagne di Sambuco.
L’uomo attualmente si trova sotto osservazione presso il reparto di Chirurgia d’urgenza dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno. E’ cosciente ma la prognosi resta riservata. L’emorragia cerebrale e le contusioni polmonari provocate dalle bastonate e dai colpi inflittigli si sarebbero stabilizzate, ma i medici non escludono la possibilità d’intervenire chirurgicamente qualora ve ne possa essere necessità.
Per una piena valutazione del caso da parte dell’Autorità Giudiziaria si attende che sia sciolta la prognosi.
Intano i due presunti autori della feroce aggressione, due fratelli di Scala di 24 e 17 anni, fortemente sospettati di aver commesso il fatto, sono stati denunciati a piede libero lesione personale aggravata.
Fonte IlVescovado.it