Le critiche formulate dall’Ucpi al disegno di legge, rileva la nota dei penalisti, “hanno immediatamente trovato il consenso esteso e convinto di vasti settori”.
Nonostante ciò, “sotto l’ennesima spinta del populismo penale, il Governo si appresta a varare una riforma che frutterà assai poco sul piano della lotta alla criminalità dei ‘colletti bianchi’, ma che certamente contribuirà ad abbassare in maniera consistente lo standard delle garanzie ed a collocare l’Italia al di fuori dei parametri indicati dalla giurisprudenza Cedu”.
Invece, secondo i penalisti, occorrerebbe “operare una revisione profonda e razionale dell’intero sistema della prevenzione, che recuperi i valori e le garanzie del giusto ed equo processo, rielabori e definisca i presupposti applicativi delle misure in modo che gli stessi risultino conformi a principi di civiltà giuridica, e non fondati sulla logica del sospetto”.