Evidentemente, nessuna ostilità contro tali manifestazioni che rappresentano vere e concrete occasioni di socialità e, il più delle volte, lo strumento per raccogliere fondi per venire incontro ad esigenze dei quartieri o di parrocchie se non addirittura per scopi solidaristici e benefici; tuttavia, concretizzandosi esse nella vendita di beni o alimenti, non appare opportuno assegnare contributi economici pubblici che, peraltro, si aggiungerebbero agli utili che gli organizzatori incassano e, comunque, alle altre agevolazioni che il Comune di Salerno offre.
Poiché si tratta di eventi basati sul volontariato puro ma pur sempre a fini di lucro – quantunque per i fini accennati – i cittadini che partecipano a tali manifestazioni vi contribuiscono prodigandosi nell’organizzazione e col proprio lavoro gli uni e pagando i beni e gli alimenti offerti per l’appunto a costi certamente superiori gli altri, e tutti volentieri proprio per via delle finalità condivise.
Per tali ragioni, dunque, non appare allora opportuno oltre che giustificato onerare l’intera collettività con dazioni di danaro per la buona riuscita economica di “privati”. Altro è il supporto che l’Amministrazione potrà continuare ad offrire per permessi, strutture, ospiti e quant’altro viene richiesto dagli organizzatori, se nelle possibilità e disponibilità del Comune.
Avv. Leonardo Gallo
Consigliere comunale – Salerno
Finalmente. Non si era mai capito per quale ragione finanziare una sagra che male che vada riesce a portare gente che compra qualcosa e non un imprenditore che ha bisogno di soldi per la sua attività.