“L’ultima organizzazione del servizio Aib 2017 della Regione Campania definita dalla Protezione civile – scrive Iannuzzi – prevede un’articolazione operativa del servizio non più imperniata sul consolidato ruolo di detta sala operativa, da sempre impegnata, in particolare, a difesa dell’ area Parco. Per quanto appreso, risulterebbe declassata a semplice sala radio della comunità montana “Gelbison”.
La nuova organizzazione del servizio Aib 2017, prevede, dunque, che siano solo le sale radio Provinciali ad occuparsi della gestione delle segnalazioni, inviando a supporto della struttura in oggetto alcuni direttori delle operazioni di spegnimento provenienti da Capaccio Paestum (Foce Sele), allo scopo di sopperire alla grave carenza di tale personale, operante sul territorio, in ragione del mutamento di competenze assegnate ai “carabinieri forestale” del Parco.
Il declassamento della sala operativa di Vallo della Lucania, di recente potenziata e dotata di un sofisticato sistema di telerilevamento (Progetto Mercurio), tale da consentire una riduzione notevole dei tempi di intervento l’ottimizzazione della gestione degli incendi, appare, pertanto, non immediatamente comprensibile.
Tale struttura, localizzata nel cuore del Parco e a servizio dell’ area protetta, è stata creata, appositamente, dalla Regione Campania per ridurre i tempi di attacco al fuoco, in perfetto allineamento alle linee guida regionali. Risulta, altresì, potenziata con sistema DSS ( Sistema di supporto alla decisioni) in ragione dell’estensione della Provincia di Salerno. L’efficace ed efficiente coordinamento di circa mille interventi annui, legati al fenomeno degli incendi boschivi risultano essere un dato imponente da cui non si può prescindere.
L’area Parco – continua Iannuzzi – in ragione delle previsioni della legislazione di settore, deve essere diversamente garantita da qualsiasi altro territorio per il peculiare ruolo di conservazione e protezione della natura svolto. Laddove dovesse continuare a ricevere danni, pagherebbe un prezzo mortale.
A tanti limiti ed ad un costo della vita altissimo si aggiungerebbe la distruzione del suo enorme potenziale turistico e naturalistico. Le decisioni assunte in materia di riorganizzazione del servizio AIB hanno, certamente, un robusto razionale ma, quest‘ultimo, deve essere compreso, rivaluto e attuato in un’ altra condizione temporale.
Occorre, pertanto, a giudizio dello scrivente e degli ottanta sindaci che mi onoro di rappresentare, stante la stagione estiva già iniziata e l’enorme siccità, rinviare ad altro periodo l’eventuale rimodulazione del servizio, tanto, al fine di scongiurare possibili ritardi e disservizi nelle operazioni di spegnimento.
L’esiguità di personale addetto – conclude il presidente della Comunità del Parco – ma anche e soprattutto la distante collocazione territoriale, richiede, poi, un immediato ed eccezionale “recupero attivo” anche nelle operazioni di spegnimento dei carabinieri forestali operanti in Area Parco in ragione della conoscenza unica, insostituibile ed esclusiva del territorio”.