A parlare così, all'”Aria che tira”, è stato Michele Palummo, sindaco di Pimonte, nel Napoletano. L’episodio ebbe come vittima una ragazzina di 15 anni la cui famiglia ha deciso di lasciare l’Italia. Il sindaco, dopo lo ‘scivolone’, si è scusato ammettendo di avere usato “un’espressione infelice” che non rispecchiava il suo pensiero. Ma le scuse non sono bastate ed è scoppiata la polemica politica.
“Le scuse del sindaco di Pimonte Michele Palummo non possono bastare. Nessuno può permettersi di definire ‘bambinata’ lo stupro di gruppo a danno di una quindicenne. Nessuno può, tanto meno un sindaco chiamato a guidare una comunità intera”, ha commentato Sandra Zampa, deputata del Pd e vicepresidente della commissione Infanzia e Adolescenza.
Per Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana, “quando un rappresentante delle istituzioni locali, come il sindaco di Pimonte, definisce ‘bambinata’ uno stupro di gruppo nei confronti di una ragazzina, non ci sono scuse, più o meno tardive, che tengano. L’unico gesto che può ridare un minimo di decenza è togliere il disturbo dall’amministratore la cosa pubblica”.
La deputata di Articolo 1-Mdp, Luisa Bossa, è intervenuta in Aula sottolineando che “è un fatto di gravità inaudita di cui quel sindaco si deve vergognare”. E nello stesso intervento ha ricordato anche “la scena di governo, meglio si direbbe di sottogoverno, nella quale il ministro De Vincenti e il presidente della regione Abruzzo, come dei pascià imbolsiti e decadenti si fanno ombra con degli ombrelli retti da fanciulle serventi. Sono due episodi che dicono quanta ipocrisia ci sia ancora in Italia sulla violenza alle donne”.
Le deputate dell’intergruppo per le donne, i diritti e le pari opportunità, sottolineano come la violenza contro una minorenne “non solo non può mai essere derubricata come ‘bambinata’ ma è certamente più grave di altre forme di violenza in cui vittima sia una donna adulta. Il danno subito da questa bambina – continuano le deputate – la segnerà per sempre”.
Infine il commento del vicepresidente della Croce Rossa Italiana Gabriele Bellocchi, secondo il quale le parole del sindaco “sono a dir poco raccapriccianti”. “Dai minori ci possiamo aspettare quello che noi gli diamo in termini di educazione e di rispetto per l’altro. Se questi sono gli esempi, addirittura istituzionali, non ci si può stupire che poi una vicenda così grave, come uno stupro, sia derubricata a fatto minore.
Quando invece ci sono educazione ed esempi positivi – conclude Bellocchi – i minori possono esprime ben altro e da loro ci si può aspettare atteggiamenti più che positivi e costruttivi: il risultato lampante è quello del volontariato”.
Fonte ANSA