Il testo, molto profondo e carico di significazioni umane e politiche, narra di due figli, provenienti da poli opposti della società, schiacciati dalle ambizioni paterne. Da un lato c’è Rosemary, la figlia di Kennedy e sorella del presidente assassinato, dall’altro c’è Aldo, figlio di Palmiro Togliatti, figura storica del comunismo italiano, perseguitato politico ed esule in Russia durante la guerra. I due, vien fuori dalle loro parole, hanno pagato un prezzo durissimo alla personalità e alle ambizioni dei loro genitori dai quali sono rimasti irrimediabilmente schiacciati.
Una messa in scena che ha incantato il pubblico e gli addetti ai lavori che, dopo aver assegnato a Stefano Persiani il premio come Miglior Attore Protagonista, hanno conferito ad Andrea Carraro il Premio per la miglior Regia. Entusiasmante la motivazione: “per aver saputo leggere un testo complesso nel suo portato storico, politico ed umano, offrendone una rappresentazione rigorosa, simbolica e al tempo stesso viscerale, nella quale è chiara la tesi che sulla ragione, sulle cause e sugli effetti è giusto prevalga la pietà, che tutti ci rende uguali nel nostro essere poveri, indifesi esseri umani”.
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