I 35 parcheggiatori abusivi (8 in carcere e 27 agli arresti domiciliari) costringevano gli automobilisti all’indebito pagamento di piccole somme di denaro (fino a 5 euro per ogni veicolo in sosta) mediante intimidazioni consistite nella prospettazione di aggressioni fisiche e danneggiamenti delle autovetture poi verificatesi, in alcune circostanze documentate, a seguito della mancata corresponsione del danaro richiesto indebitamente.
Intervista video al procuratore Corrado Lembo
IL COMUNICATO UFFICIALE DELLA PROCURA
Nelle prime ore della mattinata, a Salerno e in altri comuni della provincia, i Carabinieri del
Comando Provinciale di Salerno hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare – emessa dal GIP del Tribunale di Salerno, su richiesta di questa Procura della Repubblica – nei confronti di 35 indagati (8 in carcere e 27 agli arresti domiciliari) ritenuti responsabili, a vario titolo, del delitto di estorsione in danno di automobilisti.
L’indagine, svolta attraverso metodi tradizionali supportati da attività tecniche e prolungati servizi dinamici con documentazione video-fotografica, ha così permesso di delineare le responsabilità degli indagati in ordine all’esercizio abusivo, in modo professionale e organizzato, del servizio di parcheggio a pagamento in diverse zone della città di Salerno, anche in aree già adibite al parcheggio a pagamento o riservate alla sosta dei veicoli di portatori di handicap.
In particolare, nel corso dell’attività investigativa sono state accertate le condotte degli indagati finalizzate a costringere gli automobilisti all’indebito pagamento di piccole somme di denaro (fino a 5 euro per ogni veicolo in sosta) mediante intimidazioni consistite nella prospettazione di aggressioni fisiche e danneggiamenti delle autovetture poi verificatesi, in alcune circostanze documentate, a seguito della mancata corresponsione del danaro richiesto indebitamente.
Gran parte dei soggetti attinti dalle misure cautelare sono stati, anche di recente, destinatari dei provvedimenti di intimazione di allontanamento dalle aree nonché del divieto di accesso dall’area (Daspo), reiterando, nonostante l’inibitoria, l’illecita condotta contestata.
IL VIDEO DEI PARCHEGGIATORI ABUSIVI IN AZIONE